44 giovani eritrei sono stati rapiti nel Sud del Sinai (Egitto)

ROMA –  Il Gruppo Everyone, insieme ad altre ong internazionali per i diritti dei profughi, ha trasmesso un appello urgente agli Alti Commissari delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e i Rifugiati, allo Special Rapporteur Onu sul Traffico di Esseri Umani, al Commissario europeo per i diritti umani e alle autorità della Repubblica dell’Egitto. 44 profughi eritrei sono stati rapiti nel sud del Sinai (Egitto).

Il gruppo è composto da 6 bambini, 24 donne e 14 uomini, tutti giovani. I capi della banda sono i famigerati Abu Musa e il figlio Yusuf, i quali pretendono dalle famiglie degli ostaggi un riscatto di 30 mila dollari pro capite. Il gruppo, in pessime condizioni fisiche, provato da violenze, torture e stupri, è prigioniero della famiglia Musa, i cui membri svolgono, oltre che i loro crimini efferati, attività di guide turistiche, dal 19 dicembre scorso. Il covo dei trafficanti si trova nei pressi di St. Katherine, nel sud del Sinai. EveryOne ha trasmesso alle autorità internazionali ed egiziane il telefono di Yusuf Musa, giovane predone conosciuto per i numerosi omicidi, sevizie e stupri compiuti sempre in prima persona. Mentre i traffici di migranti e organi umani proseguono sia nel nord che nel sud del Sinai, il Gruppo dei Salafiti sta organizzando una milizia di sicurezza contro la tratta di persone, addestrando ben 6 mila giovani beduini, a stretto contatto con le forze dell’ordine locali. Le ong per i diritti dei rifugiati e contro i traffici di schiavi si augurano che i Salafiti combattano – per la prima volta – anche i traffici condotti per finanziare le attività di lotta  armata e i movimenti del Sinai per la Jijhad.

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