Sassi sui diritti umani

MILANO – Lancio di sassi contro le roulotte e i rifugi di fortuna dei Rom che vivono presso la Stazione Ferroviaria di Forte dei Marmi/Querceta/Seravezza: un episodio di violenza razziale emblematico dell’Italia di oggi, in preda a odio e fobie fuori controllo, sentimenti deviati e sinistri dettati da politici e media e presenti ovunque.

Nelle scuole e nelle case, nei centri del potere politico e giudiziario, nelle redazioni dei media. L’aggressione, che per fortuna non ha provocato danni fisici ai Rom, li ha però gettati nell’insicurezza e nello sconforto. Nell’insediamento abitano uomini, donne e bambini, anche in tenera età. L’attentato si è verificato in un periodo già tragico per i popoli Rom e Sinto. Oggi stesso si segnala lo stupro subito da un bimbo Rom a Palermo, l’ennesimo sgombero a Roma, che “stupra” i diritti umani, nuovi drammi legati alle continue sottrazioni di minori da parte delle autorità alle famiglie Rom indigenti ed escluse. Li cercano, i bambini Rom, in lungo e in largo per le città, per strapparli alle madri e popolare le comunità, in cui le famiglie italiane scelgono poi i loro “cuccioli”. Anche qui dove abito io, a Treviglio, in provincia di Bergamo, la nuova giunta ha iniziato una polemica vergognosa contro l’assessore ai servizi sociali della precedente giunta, colpevole di aver assistito con 100 euro al mese una famiglia Rom il cui capofamiglia è paraplegico. Ma a che cosa servono, allora, i servizi sociali? Siamo coperti di pietre, stuprati e umiliati.

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