Matrimonio LGBT, Vendola: “Diritti pieni, non dimezzati!”

L’Italia come una repubblica islamica

Fra i candidati alle primarie della Coalizione di Centrosinistra, la posizione di Nichi Vendola rispetto al diritto al matrimonio per le coppie LGBT è l’unica che si possa condividere riguardo a un’istanza che in Italia viene ostacolata – o peggio: mistificata – da chiesa e politica. Il Gruppo EveryOne manifesta sconcerto rispetto al sostegno che alcune organizzazioni per i diritti dei gay accordano – per mera opportunità politica – a posizioni pavide e lesive dei diritti della comunità LGBT italiana.
Il programma di Nichi Vendola è riassunto in una sua dichiarazione: “Come persona e come cristiano voglio poter vivere una discussione vera e chiedere al mio Stato e alla mia Chiesa per quale motivo progetti d’amore non possono essere liberati da un tappo di Medio Evo che tante volte ha ferito la nostra vita. La difficoltà di riconoscere pieni diritti alle coppie omosessuali trasforma il nostro paese in una repubblica che ha standard civili da repubblica islamica. Se lo dice Barack Obama, se lo dice Cameron, consentite a me di dire matrimonio gay. Voglio diritti pieni, non dimezzati”.

Matrimonio gay e registri per le unioni civili

Sul tema delle unioni gay, ci scrivono i sostenitori delle posizioni “intermedie”, lodando le intenzioni di Renzi e Pisapia. Di Renzi si dice: “Tappiamoci il naso e appoggiamolo”. Non è la nostra linea di impegno civile. “Pisapia è per il matrimonio gay!” ci scrive un amico. Si sbaglia, Pisapia ha detto chiaramente che “”Il registro delle unioni civili non è una scorciatoia per il matrimonio gay”. L’amico ribadisce: “Inoltre, Pisapia è per le addozioni da parte di coppie LGBT!”. Anche qui, si tratta di un equivoco causato dal sapiente uso del linguaggio che fa il sindaco di Milano, che in realtà ha detto: “Meglio genitori gay che non avere alcun genitore”. No comment. Un’amica, invece, ci scrive “Che piffero ha fatto fino ad oggi il sig. Vendola per i matrimoni gay o le adozioni alle coppie dello stesso sesso? Ha fatto forse affermazione civile con il suo compagno?”. La posizione di Nichi ci pare chiara: diritti pieni, non dimezzati. Il nostro sostegno non riguarda la sua identità politica, ma il programma. Noi stessi sconsigliamo i “surrogati dei diritti umani”, con i quali sindaci e politici si fanno belli, senza scontrarsi con la mentalità omofobica imperante.

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