Caso Emmanuel Bonsu: condannati in primo grado i vigili razzisti

PARMA – A volte bisogna ringraziare le telecamere di sorveglianza, a volte l’obiettivo di una macchina fotografica, perché solo di fronte a evidenze incontestabili gli uomini in divisa violenti e razzisti subiscono un giusto provvedimento e un’altrettanto giusta condanna per le atrocità che commettono contro gli individui più vulnerabili ed esclusi che vivono nella nostra triste società, quasi sempre stranieri, quasi sempre appartenenti a una minoranza razziale, soprattutto Rom e africani. 

Nel caso di Emmanuel Bonsu, se il ragazzo ha ottenuto un po’ di giustizia, lo deve alla fotografia rimasta nel computer del comando dei vigili di Parma, dopo che gli stessi hanno sottoposto la vittima a sequestro di persona, violenze, insulti razziali e calunnia. L’immagine immortala uno degli aguzzini che posa insieme al ragazzo seviziato e umiliato, come se questi fosse un suo trofeo di caccia. Oggi si è concluso con severe condanne il primo grado del processo contro i vigili, cui è stata riconosciuta in alcuni casi l’aggravante di razzismo: Pasquale Fratantuono 7 anni e 9 mesi, Simona Fabbri 7 anni e 6 mesi, Stefania Spotti 6 anni e 8 mesi, Andrea Sinisi 4 anni e 9 mesi, Giorgio Albertini 4 anni e 7 mesi, Mirko Cremonini 3 anni e 6 mesi, Marco De Blasi 3 anni e 4 mesi, Graziano Cicinato 2 anni (pena sospesa: la condanna riguarda solo il sequestro di persona). Il giovane ghanese riceverà inoltre un risarcimento fissato dal giudice il 135 mila euro, ripartiti fra i condannati.

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