A cosa servono i Rapporti sui Rom?

MILANO – Rapporto sui Rom del Commissario europeo per i diritti umani. Un altro documento sui Rom e Sinti che mette in luce la persecuzione istituzionale che li colpisce.

A cosa servono, questi Rapporti? Sinceramente – pur accogliendoli ogni volta con tanto ottimismo – me lo chiedo anch’io. Sono solo dati, spesso raccolti al computer, senza “sporcarsi le suole” andando nei campi. Viktoria Mohacsi, la coraggiosa europarlamentare Rom ungherese: lei sì andava negli insediamenti. E’ venuta anche con noi, attraverso l’Italia dell’odio razziale, sotto i ponti, nelle case abbandonate, dietro alberi e cespugli, negli accampamenti inospitali, dimenticati da Dio e dalla civiltà. L’hanno “fatta fuori”, minacciandola, perseguitandola, negandole di restare nel Parlamento continentale, costringendola a fuggire dall’Ungheria e dell’Unione europea, per chiedere asilo in Canada. E non è un caso unico: anche Matteo, Dario e io abbiamo pensato più volte di abbandonare l’Italia, specie nei giorni più duri, quando le Istituzioni e le autorità italiane hanno scatenato contro di noi una vera e propria guerra, colpendo non solo noi, ma anche le persone a noi più care. Meglio non parlarne, perché non esiste libertà di espressione, in Italia, per i difensori dei diritti umani. Fatto sta che abbiamo resistito e siamo ancora qui, anche se la “guerra”, la loro guerra, non è ancora terminata. No, non li abbandoniamo i Rom, i profughi, i migranti, le minoranze che nessuno vuole!

Nazioni Unite… Parlamento… Commissione e Consiglio dell’Ue… Organizzazioni per i Diritti Umani… quanto denaro spendono, ogni anno, in studi e ricerche, meeting e convention, opuscoli e libri? Quanto denaro ricevono i governi e poi le amministrazioni locali e quindi le solite, sempre le solite associazioni? Centinaia di milioni di euro ogni anno. Una montagna di denaro che potrebbe salvare tante vite umane… che potrebbe restituire la dignità a un popolo torturato dalla discriminazione. Una montagna di denaro che però viene sprecata, perché nei luoghi in cui si rifugiano le famiglie, braccate dalle forze dell’ordine, non arriva un solo euro. Si costruiscono baracche con materiali di recupero, ci si riscalda come si può, spesso commettendo un errore che può costare la vita di una persona, di una famiglia. Ci si nutre grazie all’elemosina. Si subiscono insulti e botte, abusi anche da parte di chi dovrebbe proteggere gli individui più deboli. Negli ultimi 4 anni, ben 12 mila Rom sono finiti in galera, spesso senza neanche capire perché. Colpevoli di povertà, di emarginazione, di disperazione. E quando un capofamiglia Rom finisce dietro le sbarre, è facile immaginare cosa accade a sua moglie, ai suoi bambini. Bisogna cambiare strada, ma sono solo i pochi, i “giusti” a volere questo cambiamento, a volere giustizia. Tanti altri osservano con occhi rapaci la “montagna di denaro” destinata – anno dopo anno – a un popolo da sempre derubato di tutto. Si deve cambiare strada. Si deve assolutamente cambiare strada.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe