Cannes 75. “Triangle of sadness”, paradossale e senza appello sui nostri vizi sociali

CANNES (nostro inviato)“Triangle of sadness” di Ruben Östlund è uno dei film ai quali, qui a Cannes, sono state battute le mani più a lungo.

Il regista svedese non è conosciuto per essere commerciale, il suo “The square” Palma d’oro nel 2017, non strizzava l’occhio al grande pubblico, ma l’ultimo suo lavoro è più accattivante.    Cosa sia “Il triangolo della tristezza”, viene spiegato all’inizio:  è quella piccola porzione della fronte, sopra e tra le sopracciglia,  che i modelli e le modelle corrugano per sembrare più tristi, tenebrosi e sexy. Il film racconta che avviene quando si mettono in posa per i brand costosi, per le marche più accessibili  serve il sorriso. 

La storia è suddivisa  in tre capitoli, il primo si intitola “Carl e Yaya”,  coppia bellissima: lui modello, lei nota influencer. Lui insicuro, lei vittima dell’esposizione e della mercificazione della sua immagine. Vanno a letto insieme ma  litigano in quanto è lui a pagare il conto, nonostante guadagni meno e la parità dei sessi. I due finiscono in una crociera di lusso, alla quale sono invitati per il  richiamo dell’avvenenza. 

Nel secondo capitolo “Lo yacht” si racconta il viaggio dei bellissimi insieme agli oligarchi di mezzo mondo. persone oscenamente ricche e sfaccendate. Il capitano della nave, interpretato da Woody Harrelson, sta tutto il tempo trincerato in cabina e ascolta il coro dell’Armata rossa che canta l’Internazionale. A stento il personale lo stana per farlo partecipare a una cena di gala con i passeggeri, durante la quale scoppia una tempesta. 

Arriva il terzo capitolo: “L’Isola”. La nave fa naufragio su un atollo deserto sul quale si ritrovano la coppia di bellissimi con alcuni membri dell’equipaggio e qualche oligarca. Ora che sono spogliati di tutto, i rapporti di potere cambiano: colei che riesce a prendere il comando, grazie alle personali attitudini pratiche, è una ex donna delle pulizie, che pian piano si mette a capo del gruppo e instaura una società matriarcale.

Nel film si ride per le battute fulminanti, i tic estremizzati e amplificati dei personaggi, le situazioni paradossali. “Triangle of sadness” è una favola intelligente, surreale e ironica. Una critica dei vizi della società capitalistica e insieme una metafora di quello che potrebbe accadere se improvvisamente l’umanità, spogliata del danaro, ribaltasse i rapporti di classe e  una matriarca arrivasse al potere. Il finale spiazzante, di cui non diciamo, è la via su cui, secondo Östlund, potremmo trovarci.

Data di uscita:N.D.

Genere: Tragicomico

Anno:2022

Regia:Ruben Östlund

Attori:Harris DickinsonCharlbi DeanWoody HarrelsonZlatko BuricOliver Ford DaviesIris BerbenHanna OldenburgArvin KananianSunnyi Melles

Paese:Svezia, Gran Bretagna, USA, Francia

Distribuzione:Teodora Film

Sceneggiatura:Ruben Östlund

Fotografia:Fredrik Wenzel

Produzione:Plattform Produktion

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