Siderurgia. Sciopero a Piombino. Lucchini riprenda l’attività

“Piombino chiude oggi, ma per rimanere aperta domani.” Lo ha detto Gianni Venturi, coordinatore azionale siderurgia della Fiom-Cgil, al termine della manifestazione che si è svolta in mattinata nella città toscans nel quadro dello sciopero indetto dai sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim, Uilm e dalle  Confederazioni sindacali Cgil, Cisl, a sostegno della lotta dei lavoratori dello stabilimento siderurgico Lucchini. Lotta il cui scopo è quello di ottenere la ripresa dell’attività produttiva dello stabilimento stesso dopo la chiusura decisa unilateralmente dall’Azienda per il mese di agosto.Alla manifestazione che ha visto una grande presenza  operaia ha partecipato praticamente tutta la città.
“La situazione che si è determinata a Piombino con la decisione unilaterale dell’Azienda e a Taranto a causa del sequestro operato dalla Magistratura nei confronti di parti decisive dello stabilimento llva – ha proseguito Venturi – pongono in tutta evidenza la necessità che il Governo si doti con estrema rapidità di una strategia di politica industriale. Una strategia che sia capace di assicurare un futuro al settore siderurgico, uno dei settori portanti del nostro sistema produttivo. Bisogna evitare,infatti, che le crisi dei poli siderurgici di Taranto, Piombino e Trieste si avvitino in una spirale esclusivamente territoriale. Deve essere chiaro, infatti, che difendendo il proprio posto di lavoro, i dipendenti della Lucchini e dell’Ilva non difendono solo l’occupazione, ma pongono con forza ilproblema del desino dell’Italia in quanto grande Paese manifatturiero.”
“Con lo sciopero e con la manifestazione di oggi – ha concluso Venturi – i sindacati non si limitano quindi a dire che sono e saranno dalla parte dei lavoratori che vedono minacciato il futuro proprio e quello delle loro famiglie. La nostra intenzione è quella di parlare al Paese, alle forze politiche, alle Istituzioni per richiamare tutti alla necessità, posta in termini ancor più drammatici dalla crisi in corso, di difendere e sviluppare l’apparato produttivo del nostro Paese.”

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