Ruby. Spuntano altri bonifici di Berlusconi. Le ragazze e l’incubo dell’Aids

MILANO – Continuano ad emergere i particolari scabrosi riportati negli atti dell’inchiesta  Ruby-gate dei Pm di Milano, in cui Silvio Berlusconi, protagonista indiscusso, è l’utilizzatore finale delle ragazze giovanissime ricompensate lautamente per prendere parte alle festine a base di sesso, o meglio di bunga bunga.

Dai quindici faldoni depositati la settimana scorsa dalla Procura di Milano a sostegno del giudizio immediato per Silvio Berlusconi e di cui oggi Corriere della Sera, Stampa e Repubblica riportano alcuni stralci, spuntano fuori altri bonifici alle compiacenti fanciulle. 406mila euro versati  a 12 ragazze, tra le quali una sola di queste era già emersa nell’indagine. Dall’esame risulterebbero inoltre tre assegni da 100mila euro passati dai conti del premier, attraverso il suo commercialista Giuseppe Spinelli, a Mora, il quale dopo ogni versamento avrebbe a sua volta versato 50mila euro a Fede.

Insomma un bel giro d’affari che una volta finite nelle mani delle ragazze determinate a tutto pur di arrivare ad una sistemazione permanete, provocavano gelosie, invidie, ma anche ricatti, come emerge dalle intercettazioni. “Ti rendi conto che siamo sputtanate a vita? Ma noi abbiamo il coltello dalla parte del manico”, scrive Iris Berardi in un sms a un’amica.
Negli stralci dell’inchiesta le ragazze parlano delle feste ad Arcore, che secondo il Corriere sarebbero 4 in più  rispetto a quelle indicate nel mandato a comparire a Berlusconi e Minetti.  Un bel girone dantesco, dal quale la posizione di Berlusconi si potrebbe aggravare ulteriormente. D’altra parte  il giudizio immediato accolto dal Gip ne è la conferma. E non sarebbe stato così se le documentazioni degli inquirenti non avessero prodotto delle evidenti prove di reato.

E poi dalle intercettazioni spuntano anche i timori delle ragazze per le malattie.  Sms inequivocabili dove si parla di esami del sangue: “Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun Aids. Se avevo dubbi? Mah, sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai”, scrive una di queste ragazze.  E poi in un altro sms: “Domani se è aperto vado in un sexy shop e prendo un pò di cose per me e te: più troie siamo più bene ci vorrà”.
D0’altra parte a leggere queste intercettazioni il cavaliere aveva un gran d’affare nonostante la sua veneranda età. Insomma via una sotto un’altra per tutta la notte, tanto che una di loro commenta:”Quando siamo noi fa le 4 tutte le notti… Non dorme perchè sta tutta la notte lì così con noi una e un’altra. Lì ci sono ragazze di 20 anni che erano distrutte, erano morte, io uguale e anche di più perchè ce ne ho di più, e ce ne ho (di anni) quarantacinque meno di lui.

Nonostante gli ennesimi episodi emersi Berlusconi continua a smentire e trova il tempo per ridicolizzare l’operato dei magistrati. Nel frattempo il premier si lancia in nuove accuse dal palco del congresso dei Cristiani Riformisti svoltosi all’Hotel Ergife di Roma. Parla ancora dei valori della famiglia di sani principi, attacca i “comunisti” che s’insinuano nei settori importanti della società, come nella scuola pubblica. Gravissime affermazioni, a cui ormai pochi sono disposti a credere.

Infatti  un un gruppo di laici cattolici ha lanciato recentemente una sottoscrizione via internet per denunciare il proprio disagio di fronte al caso Ruby e all’atteggiamento considerato troppo morbido dei vertici della Chiesa. E in pochi giorni l’iniziativa, denominata “Anche noi abbiamo un sogno” e tuttora aperta, continua a raccogliere firme. A lanciarla un gruppo di laici del Centro Giovanile Antonianum di Padova,  convinti  che come cristiani non si possa più tacere di fronte a quanto sta accadendo nel nostro paese. Tra le firme  quelle di sacerdoti e religiose, di esponenti di varie organizzazioni laiche di ispirazione cristiana, come: i Cvx, ossia le Comunità di vita cristiana vicine ai Gesuiti, di Roma, Trento, Firenze, Padova, Torino; le Acli, l’Azione Cattolica, la Caritas, l’Agesci e gli scout.

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