Blitz delle fiamme gialle al Monte dei Paschi. Numerose le sedi perquisite

SIENA (corrispondente) – Non si può dire che sia un momento florido per la città di Siena. L’istituto di credito più vecchio d’Italia è nuovamente alla ribalta delle cronache.

A meno di dieci giorni dalla sofferta approvazione del bilancio consuntivo che ha chiuso in profondo rosso, con  perdite per 4.69 miliardi di euro, un nuovo terremoto scuote gli animi della banca.
Stamattina a Rocca Salimbeni, sede centrale della Banca Mps, ad attendere i dipendenti cinquanta finanzieri.
Gli uomini delle fiamme gialle, prima hanno chiesto a tutti i presenti l’ufficio di appartenenza, poi si sono spostati negli uffici finanziari.
L’indagine riguarderebbe, stando a quanto si legge nel comunicato della Procura della Repubblica, diffuso dalla Guardia di Finanza, “ la presunta manipolazione del mercato ed ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza in relazione alle operazioni finanziarie di reperimento delle risorse necessarie all’acquisizione di banca Antonveneta, avvenuta nel 2008, e ai finanziamenti in essere a favore della Fondazione Monte dei Paschi”. Nella nota, la procura di Siena spiega di aver “disposto una serie di perquisizioni presso le sedi legali della Banca Monte dei Paschi di Siena, della Fondazione Monte Paschi Siena, del comune e della Provincia, di numerose istituzioni finanziarie italiane ed estere con sede sul territorio nazionale, nonché  di abitazioni private, in ordine ad una serie di condotte poste in essere a partire dal 2007, in occasione dell’acquisizione di Banca Antonveneta dagli spagnoli del Banco Santander, protrattesi sino al 2012”.

Le verifiche si sono concentrate, fin dalle primissime ore di questa mattina, nelle sedi legali di Milano, Padova, Mantova, Firenze e Roma.  147 i militari alle prese con l’operazione.
Molti gli istituti di credito al centro delle verifiche. Da Mediobanca a Intesa San Paolo, Deutsche Bank, Credit Suisse, Barclays, Goldman Sachs, Jp Morgan.  
Controllato anche il sistema informatico della banca Mps. Per i dipendenti, stamattina, è stato impossibile utilizzare il computer e la posta elettronica.
Allo stato attuale sono due gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a esponenti di Mps. Tra questi non figurerebbe l’ex Presidente dell’istituto, Giuseppe Mussari, attuale presidente dell’Abi, al quale sono stati perquisiti ufficio e abitazione. Stessa sorte è toccata anche alle abitazioni di Gabriello Mancini, Presidente della Fondazione Mps, dell’ex direttore generale della Fondazione, Marco Parlangeli, l’attuale direttore Claudio Pieri e dell’ex direttore generale della banca Antonio Vigni. A seguire lo svolgimento delle indagini degli uomini della Guardia di Finanza presso Rocca Salimbeni erano presenti il neopresidente della Banca Mps, Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola. Raggiunti, nella tarda mattinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Siena, Antonino Nastasi. Trentaquattro il pool di avvocati della Banca a vigilare sull’operato.

La rapida diffusione della notizia non è stata recepita con favore dai mercati. Piazza Affari ha subito una caduta vertiginosa del 4%, ritorno in contrattazione e discesa fino a un minimo di 3,56 euro.  Alle 11,45 Mps viene sospesa in Borsa. Il titolo è entrato in asta di volatilità per eccesso di ribasso e segna un calo teorico del 5,10% a 0,23 euro. Alle 13,30 il crollo ufficiale del titolo a -10%. Lo stato di salute della banca è fortemente compromesso. La giornata odierna comporta un ulteriore assottigliamento della capitalizzazione a 2,7 miliardi di euro.
Un clima decisamente concitato. Durante l’intera giornata c’è stato un proliferare di dichiarazioni da parte di tutti gli esponenti delle istituzioni.

Dalla Fondazione, azionista al 36,5%, attraverso una nota, arriva la conferma che: “l’indagine riguarda l’aumento di capitale del 2008, per quanto concerne il Fresh 2008 da 1 miliardo di euro emesso da Banca Monte dei Paschi di Siena, ipotizzando il reato di ostacolo alla autorità di vigilanza. Inoltre, la procura sta indagando su una ipotesi di manipolazione del mercato circa il valore delle azioni di Mps che, tra l’altro, nei primi giorni del gennaio 2012 subirono un anomalo ribasso”. La fondazione ha poi assicurato: “la sua massima collaborazione e ribadisce di aver agito nel pieno rispetto delle norme e con la massima trasparenza in tutte le operazioni finanziarie compiute in questi mesi. La Fondazione Mps sottolinea inoltre la piena fiducia nell’attività dell’autorità giudiziaria”.

Il sindaco Franco Ceccuzzi e il Presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini ribadiscono che: “si sia trattata di un’attività di acquisizione che non ha riguardato le nostre persone. Chiariamo, anche, che non ci sono indagati all’interno del Comune e della Provincia. Esprimiamo la massima fiducia nei confronti dell’operato della Magistratura, augurandoci a nome di tutta la comunità senese che sia fatta chiarezza, in tempi brevi, su tutta la vicenda che coinvolge uno dei più importanti patrimoni di questo territorio”.
Profumo, uscendo dalla Banca, non ha rilasciato dichiarazioni, limitandosi a confermare l’incontro con la stampa, previsto per domani, per far chiarezza sulla vicenda. All’incontro sarà presente anche l’ad Viola.

 

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