Sbarchi a Lampedusa. Imbarcazione in avaria, attesi 500 profughi

AGRIGENTO – A Lampedusa continuano ad arrivare barconi carichi di profughi. L’ultimo in ordine di tempo proviene dalla Libia, è arrivato questa notte con a bordo 208 persone, fra cui donne e minori. Un’altra imbarcazione, che ha richiesto una delicata operazione di trasbordo sulle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza, porterà sull’isola altri 500 profughi.

La carretta di mare è stata avvistata a 20 miglia a sud-ovest di Lampedusa e subito è scattata la richiesta d’aiuto per via di un’avaria a bordo. I migranti sono tutti originari di Paesi dell’Africa sub sahariana e sono partiti dalla Libia. Al momento l’operazione di trasbordo è ancora in atto.
Ma non sono soltanto i migranti a sbarcare a Lampedusa. L’isoletta è invasa anche da cineoperatori e truppe televisive tra cui anche quelle di Al Jazeera,  qui per seguire l’emergenza sbarchi. Continuano anche i trasferimenti sul territorio. 150 migranti sono arrivati a Genova e saranno trasferiti in Emilia Romagna. E precisamente nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì – Cesena. La Regione ha dato la disponibilità a ospitare 840 persone su un totale di 10mila profughi a livello nazionale. A Trapani invece sono stati rinvenuti tre cadaveri di immigrati, gettati in mare dagli scafisti. Facevano parte di un gruppo di 17 persone. Tre non ce l’hanno fatta e sono morti annegati, gli altri 14 si sono salvati nuotando fino alla riva di Contrada Granitola, a Mazara del Vallo.

Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della Conferenza episcopale siciliana denuncia sbarchi sospetti. “Ho sentito da alcuni resoconti di stampa e delle associazioni umanitarie che è stata notata una strana cadenza negli sbarchi a Lampedusa, che sembrano avvenire a ritmi regolari ogni cinque giorni: c’è dietro un’organizzazione?”. Denunce e critiche arrivano anche sull’Europa colpevole di comportamenti contradditori. Medici Senza Frontiere ha pubblicato una lettera indirizzata al premier Silvio Berlusconi e ai leader degli Stati membri dell’Unione Europea. L’accusa è di gettare bombe in Libia per difendere i cittadini ma di chiudere le frontiere ai richiedenti asilo politico provenienti proprio da quei paesi protetti dalla Nato.

“Gli Stati europei impegnati nella guerra in Libia si stanno sottraendo ai loro obblighi, legali e morali, e stanno dimenticando le vittime della guerra di cui sono parte, ” ha dichiarato Konstantinos Moschochoritis, direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia. “Le parole e le azioni dei nostri leader, presentate nella logica della lotta all’immigrazione clandestina, attualmente restringono l’accesso in Europa delle vittime della guerra. Questo cinismo politico è vergognoso”, ha aggiunto. “Le persone che stiamo vedendo a Lampedusa ci raccontano delle violenze e delle minacce che hanno subito in Libia: alcuni sono stati picchiati, altri hanno visto i propri familiari morire davanti ai loro occhi”, dichiara Loris De Filippi, direttore delle operazioni di MSF. “Arrivano esausti, spesso in stato di ipotermia, dopo aver viaggiato per diverse ore, rischiando la vita. Quello che trovano quando raggiungono l’Europa sono condizioni di accoglienza inaccettabili e totale incertezza sul loro futuro”.

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