Equitalia. Minacce, falsi allarme bomba e proiettili in busta

ROMA – Anche oggi continuano le minacce contro varie sedi di  Equitalia. Questa mattina dopo una telefonata anonima è scattato l’allarme bomba nella sede di  Pescara, in via D’Annunzio, dove sono intervenuti i vigili del fuoco per le necessarie perquisizioni. Le forze dell’ordine, dopo aver sgomberato e ispezionato l’edificio, senza trovare nulla, hanno fatto rientrare i dipendenti nella struttura.

Falso allarme bomba anche a Bologna  a causa di un allarme bomba alla sede di Equitalia. L’allarme è rientrato in circa mezz’ora dopo gli accertamenti della Polizia. L’allarme  era arrivato con una telefonata anonima al 113 intorno alle 11 del mattino. Sul posto sono dovuti intervenuti anche  gli artificieri .

A Milano, invece, è stata intercettata presso un centro postale  una busta indirizzata agli uffici di Equitalia di Varese contenente tre proiettili e un foglio con un testo scritto a mano: “Questi sono tanti come il popolo sovrano”. Secondo fonti della polizia, assieme alla lettera per Equitalia è stato anche scoperto e bloccato un plico contenente polvere bianca indirizzata al centro “Sivar società italiana veterinaria per animali da reddito”.

Alla redazione del Resto del Carlino di Bologna è giunta una telefonata inquietante: “Domani metteremo una bomba a Equitalia di Firenze”, ha detto una voce anonima.

Nel frattempo si stringe il cerchio degli investigatori sugli autori dell’attentato incendiario compiuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi alla sede Equitalia di Livorno. Sono 26 le persone sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Due delle otto persone che hanno preso parte al raid sono già state identificate grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza: ora gli investigatori stanno cercando di risalire alle altre sei. Ros e Digos stanno verificando a chi appartengono le impronte digitali e le tracce biologiche rilevate sulla bottiglia molotov inesplosa e sul petardo. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un gesto improvvisato da parte di ragazzi, soprattutto livornesi, appartenenti all’area anatgonista, che hanno voluto compiere un gesto eclatante per manifestare il loro disagio sociale. Dal video si vedono arrivare prima due persone, poi altre sei. Alcuni gettano due bottiglie molotov contro il portone, una esplode e l’altra no. Quindi, il gruppetto tenta di dare fuoco a degli stracci posizionati alle finestre, ma questi si spengono poco dopo. Il raid dura in tutto cinque minuti, e viene interrotto dall’arrivo di un’auto.

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