Nuovi sbarchi a Lampedusa

AGRIGENTO – È durata undici giorni la tregua degli sbarchi di immigrati sull’isola di Lampedusa. Sono poco meno di settecento i migranti approdati la notte scorsa, su tre barconi, a Lampedusa, scortati dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia costiera.

Sul primo barcone c’erano 143 profughi di nazionalità subsahariane partiti dalla Libia. Sul secondo barcone, come spiegano dalla Guardia di Finanza, erano stipati 299 profughi e sulla terza imbarcazione 239, anche loro partiti dalla Libia.
Tra loro ci sono anche donne e bambini. Stanno tutti bene e all’alba, dopo i primi soccorsi, sono stati trasferiti nel Centro d’accoglienza di Contrada Imbriacola di Lampedusa.
E il lavoro continua: altri due barconi sono stati avvistati al largo di Lampedusa, il primo è stato già intercettato dalla Guardia di Finanza. A bordo rispettivamente 80 e 130 migranti. I due natanti sono stati avvistati tra le quindici e le trenta miglia al largo di Lampedusa. L’arrivo sull’isola è previsto in mattinata.
Un terzo barcone è invece in acque territoriali maltesi, ma non si sa ancora se verranno soccorsi dalle autorità di Malta.
Secondo le cifre ufficiali del sottosegretario dell’Interno alla commissione Affari costituzionali della Camera, Sonia Viale, in questi cinque mesi del 2011 sono sbarcati più di 42.800 clandestini in 507 sbarchi, cifre molto alte rispetto al 2010 con 4.400 immigrati arrivati con 159 sbarchi.
Nel 2011 la meta preferita è la Sicilia, mentre nel 2010 era la Puglia. Con 24.000 immigrati la Tunisia è la nazionalità più rappresentata, mentre lo scorso anno era l’Afghanistan.
Solo qualche giorno fa il comandante generale della Guardia di finanza, il generale Nino Di Paolo in visita alla sala operativa delle Fiamme gialle a Lampedusa, in un’intervista all’Adnkronos, diceva: “Il Mediterraneo sia un ponte di civiltà e non una portaerei dove si traffica illegalmente di tutto, anche gli esseri umani”.
E proseguendo nella sua analisi il generale si è soffermato su quanto la Guardia di Finanza in questi mesi stia facendo: “Sono venuto qui più per prendere che per dare – ha aggiunto il generale Di Paolo – ho la fortuna di avere a Lampedusa dei ragazzi splendidi e venendo qui mi carico”.

I finanzieri sono stati protagonisti, fin dall’inizio dell’emergenza immigrati, di numerosi salvataggi e soccorsi di migliaia di immigrati tunisini e di profughi sbarcati sull’isola.
Sono 20.338 i migranti gestiti da assetti della Guardia di finanza sui 36.267 approdati dal’inizio dell’anno sull’isola.
“Sono orgoglioso di poter contare su un comparto aeronavale capace di gestire i momenti più difficili –  continua il generale Di Paolo – quando il comandante di un’imbarcazione si trova ad affrontare un momento difficile è solo, la sua solitudine è confortata dalla sua professionalità e capacità di interpretare i momenti drammatici per arrivare alla salvezza di vite umane.
Tutto questo non si improvvisa, la nostra è una responsabilità a tutto tondo. Va ricordato che la Guardia di finanza deve conciliare il rigore per l’osservanza delle leggi per impedire ogni forma di illegalità senza dimenticare l’umanità”.
Parlando dei continui sbarchi che si sono susseguiti nei mesi scorsi e che registrano dei picchi di arrivi ad ondate con 2.000 profughi sbarcati in poche ore che si alternano a periodi di stasi come quest’ultimo, il generale Di Paolo spiegava: “Dipende non solo dalle condizioni meteo ma anche dalle condizioni geopolitiche. Ci auguriamo che si stabilizzino al più presto i governi della Tunisia ma anche della Libia dove la situazione è ancora più complicata.
Noi faremo la nostra parte in attesa di una chiarificazione geopolitica”.
Il generale Di Paolo durante la sua visita a Lampedusa non solo in sala operativa ma anche alla brigata e agli ormeggi delle navi ha consegnato degli encomi solenni ai finanzieri che si sono distinti nell’ultimo periodo.
“Ci tenevo a farlo personalmente – ha concluso – c’è una crisi in corso ma noi la stiamo affrontando con professionalità e con gesti di umanità”.
Ora che nuovi sbarchi sono giunti si rimetta in funzione la macchina dell’accoglienza e della speranza.

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