Rignano Flaminio, “Il fatto non sussiste”

RIGNANO FLAMINIO –  Questa volta giustizia è stata fatta. La sentenza di primo grado sui presunti abusi ai danni dei bambini della scuola materna Olga Rovere, si è concluso con l’assoluzione piena per i cinque imputati: le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l’autore tv Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti. 

Per i giudici del tribunale di Tivoli che hanno emesso la sentenza “il fatto non sussiste”.

Ora si dovrà ricominciare da capo in questa vicenda che da subito è sembrata strana per due fondamentali motivi.
A) chi fa violenza ai bambini abusando sessualmente di loro è un malato che agisce compulsivamente già da molto giovane.  Luigi Chiatti il “mostro di Foligno” ne è un esempio. Quindi è impossibile che cinque persone sopra i cinquant’anni che non hanno mai avuto precedenti per atti di questo genere di punto in bianco abusino di un minore.
B) le percentuali di casi di pedofilia nel genere femminile  sono molto molto basse, circa il 15 – 18%. Quindi come è possibile che in un ristretto numero di donne che lavoravano in quella scuola ben cinque (una di loro in realtà è stata quasi immediatamente scagionata) erano psicotiche al punto da abusare dei bambini.
Chi ha seguito con attenzione questa vicenda, leggendo fra le righe, si è accorto delle evidenti opacità: “l’uomo nero” alias il benzinaio ‘identificato’ da un bambino, come l’autista che portava i bambini al macello, si è rivelato immediatamente innocente perché non aveva neppure la patente. E questo avrebbe dovuto destare dei sospetti negli inquirenti sulla bontà delle accuse di alcuni genitori. Come avrebbero dovuto insospettirli il tipo di domande inquisitorie che i genitori facevano ai bambini inducendoli a dire ciò che essi volevano sentirsi dire. Addirittura queste interrogazioni chiaramente morbose e paralizzanti venivano filmate da alcuni genitori.

Ora però ci si deve chiedere da dove è nata e come si è propagata questa isteria che assomiglia molto ad un’isteria collettiva che ricorda i fatti storici delle streghe di Salem.
Anche qui i casi sono due: o è stata solo un’isteria collettiva evocata dal nulla e cresciuta come una leggenda metropolitana, oppure tutto questo è una nebbia indotta per spostare l’attenzione dal vero colpevole di abuso su un minore o su più minori. E ricordiamoci bene che il 78% dei casi di pedofilia avviene tra la mura domestiche.
Subito dopo la sentenza i genitori dei bambini, presenti in aula come parti civili, hanno urlato contro i giudici prendendo poi a calci e pugni la porta dell’aula. Una delle mamme dei bambini ha avuto un malore. La donna, che si trovava in aula, è stata soccorsa dai sanitari del 118 e portata via in ambulanza.

Pe decenza, non riportiamo le frasi di disappunto dei difensori di parte civile che hanno recitato perfettamente il loro ruolo.
Come ricorderete  la vicenda aveva preso avvio nell’aprile 2007 con l’arresto di sette persone accusate di aver abusato di un numero imprecisato di bambini in età prescolare, arrivando anche a narcotizzarli per renderli più docili e pronti ad obbedire. L’inchiesta era stata aperta nel 2006 sulla base delle denunce di alcuni genitori, preoccupati dai comportamenti dei loro figli che come succede … a volte si toccano.

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