Roma. Omicidio 18enne. Nuove rivelazioni e nuove smentite. Un caso complicato

ROMA – Spuntano ancora nuovi risvolti sull’omicidio di Edoardo Sforna, il 18enne freddato a colpi di pistola a Morena il 24 agosto scorso nella pizzeria Jolly, dove lavorava come fattorino. 

Spunta una nuova testimonianza. Questa volta è l’infermiera, la quale quella tragica sera praticò  la respirazione bocca a bocca, a precisare che  il giovane non disse nulla dopo essere stato colpito e prima di perdere conoscenza. Quindi nei minuti trascorsi prima dell’arrivo dei soccorsi Edoardo agonizzante non disse nulla riguardo il killer che gli sparò l’unico proiettile calibro 765 che gli fu fatale.

E viene categoricamente smentita dagli investigatori anche la frase che l’omicida – come riportato da diversi organi di stampa – pronunciò prima di premere il grilletto. Insomma, questa vicenda sembra non trovare una giusta direzione per le indagini. Prima la lite in piscina, poi la smentita del sindaco di Ciampino, poi un probabile alterco per strada,  tutto però da verificare, e infine anche l’ambiente della palestra di boxe, dove Edoardo si allenava e di cui si è ancora parlato troppo poco. Tutte strade percorribili ma basate su semplici supposizioni logiche.
Una delle poche prove del reato, ovvero il proiettile 765, è in mano agli inquirenti, con la consapevolezza che non sarà così facile trovare il proprietario legittimo dell’arma da dove è partito il colpo mortale. Pistola che gli stessi assassini potrebbero aver sottratto momentaneamente da qualche amico o parente.

E poi c’è lo scooter rubato e i due caschi, che nonostante siano andati a fuoco potrebbero contenere ancora delle tracce importantissime, come i capelli che farebbero risalire al DNA degli assassini.

Intanto gli inquirenti hanno mostrato centinaia di foto segnaletiche ai tre testimoni, quelli che la sera di martedì scorso erano all’esterno della pizzeria e hanno visto consumarsi l’omicidio sotto gli occhi. Ma al momento i risultati sperati non sono arrivati. Gli inquirenti lavorano ancora sull’identikit dell’omicida, che per ora non sarà diffuso.

Insomma questo caso non è così semplice. Dodo, come lo chiamavano gli amici, non ha mai avuto nessuna relazione con personaggi legati al mondo della criminalità e della droga, eppure qualche frequentatore dei giri malavitosi avrà capito chi potrebbe essere quel giovane dal ciuffo biondino che ha sparato per uccidere.
Il cerchio si potrebbe stringere tra la zona di Morena,  di Ciampino, di Ponte Linari e forse quella della vicina Tor Vergata o di Vermicino. D’altra parte sono queste in linea di massima le zone dove Edoardo era solito muoversi  e dove probabilmente ha incontrato per la prima volta quel ragazzo biondino, forse della sua stessa età, che poi si sarebbe  trasformato nel suo assassino.

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