![L'immobiliarsita Stefano Ricucci](https://dazebaonews.it/wp/wp-content/uploads/2012/06/351b2dec77faf9fe53068cc77eb2ce9b.jpg)
ROMA – L’immobiliarista Stefano Ricucci è stato rinviato a giudizio, con altre dieci persone, in relazione all’inchiesta condotta dai pm Cascini e Sabelli per bancarotta fraudolenta per distrazione e dissipazione. Lo ha stabilito il gup Tamburelli.
Ricucci affronterà il processo, fissato per il 3 ottobre prossimo, davanti alla V sezione penale, in qualità di “dominus” e gestore di fatto della Magiste Real Estate Spa. Con lui alla sbarra anche il padre Matteo e la madre Gina Ferracci.
Il processo riguarderà anche l’ex cognato dell’imprenditore, Francesco Bellocchi, l’ex commercialista di fiducia Luigi Gargiulo, e poi alcuni ex componenti del collegio sindacale ed ex amministratori di società riconducibili allo stesso immobiliarista. A giudizio, per la distrazione di ingenti somme di denaro ai danni della Magiste International, è finito anche Fabrizio Lombardo, genero di Cesare Geronzi, oltre agli stessi Ricucci e Gargiulo.
Ci sono inoltre due episodi che coinvolgono i genitori dell’immobiliarista: nel dicembre del 2005 l’ex marito della Falchi e Gargiulo avrebbero disposto la cessione di un immobile a Cala del Faro, nel comune di Arzachena, dalla Magiste R.E. a Matteo Ricucci, il papà, al prezzo di un milione e 800mila euro, in realtà mai versato nelle casse della società. E allo stesso modo, due immobili e un appezzamento di terreno a Zagarolo sarebbero stati trasferiti nel novembre 2005 dalla Magiste R.E. alla mamma Gina Ferracci al prezzo di 445mila euro. Anche questo denaro – secondo l’ipotesi della procura – non sarebbe mai stato versato nelle casse aziendali. Il coinvolgimento di Lombardo, invece, è legato all’erogazione, a titolo di compenso, di 2,3 milioni di euro, «somma del tutto sproporzionata – secondo chi indaga – rispetto all’attività effettivamente prestata», svolta, come componente del cda e amministratore delegato di Magiste International dal 6 agosto 2003 al 3 aprile 2004. Per l’accusa, Lombardo, Ricucci e Gargiulo avrebbero di fatto contribuito al fallimento di Magiste International attraverso la dissipazione, tra il 2003 e il 2005, di circa 13 milioni di euro.