Intercettazione Bnl-Unipol. Gip Milano dispone imputazione coatta per Berlusconi

MILANO – Il Gip di Milano Stefania Donadeo ha disposto l’imputazione coatta per Silvio Berlusconi nell’ambito della vicenda sul passaggio di mano dell’intercettazione tra Fassino e Consorta nell’inchiesta Bnl-Unipol.

Il giudice  ha così respinto la richiesta di archiviazione per Silvio Berlusconi che era stata avanzata dal pm Maurizio Romanelli. Nell’ambito della stessa vicenda lo stesso magistrato ha già rinviato a giudizio con rito ordinario il fratello del premier, Paolo Berlusconi, e ha definito con riti abbreviati e patteggiamenti la posizione di altri tre imputati. Le carte relative alla posizione del leader del Pdl tornano ora in Procura dove il magistrato dovrà formulare una richiesta di rinvio a giudizio che sarà valutata successivamente da un gup. Insomma il messaggio è chiaro: Berlusconi va processato in questa vicenda. Secondo la ricostruzione nel periodo natalizio del 2005 Paolo Berlusconi, editore de Il Giornale e l’imprenditore Fabrizio Favata, si erano recati ad Arcore per far ascoltare il nastro contenente l’intercettazione al premier.  Nastro in cui era  registrata la conversazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte all’epoca  presidente dell’Unipol. La frase, “allora abbiamo una banca?”, attribuita al primo cittadino di Torino fu poi pubblicata su Il Giornale con l’intenzione di mettere in cattiva luce il centro sinistra. Una tattica che avrebbe portato i suoi frutti durante le elezioni del 2006.

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