L’Italia cade a pezzi. Dopo il Colosseo cade pezzo Fontana di Trevi

ROMA – Dopo il Colosseo, un altro gioiello di Roma perde i pezzi: è Fontana di Trevi. Dall’immensa fontana barocca ideata dall’architetto Nicola Salvi, il cui progetto fu scelto nel 1732 da Papa Clemente XII, ieri sera si è staccato un pezzo di cornicione di otto per otto centimetri.

Altri pezzi di stucco, quattro-cinque, sono stati staccati dai tecnici a scopo precauzionale per evitare che cadessero. Come nel caso del Colosseo il sovrintendente dei Beni Culturali di Roma Capitale Umberto Broccoli assicura che la situazione «non è grave» nè tantomeno «preoccupante». Il distacco potrebbe essere conseguenza delle nevicate dello scorso inverno, che hanno indebolito il capolavoro settecentesco.

«Si sono distaccati alcuni stucchi, in particolare delle foglie d’alloro di uno dei capitelli, della Fontana di Trevi nella parte di via dei Crociferi» ha spiegato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Dino Gasperini. «I frammenti recuperati già ieri sera – ha aggiunto – sono stati portati a Palazzo Braschi e l’area è stata messa subito in sicurezza.
Questa mattina gli uffici di Roma Capitale sono intervenuti nuovamente per verificare la situazione attraverso l’utilizzo di un cestello elevatore e sono stati rimossi altri frammenti che non si erano ancora staccati dal monumento». Gasperini ha annunciato che ‘le operazioni, con la fontana priva d’acqua, riprenderanno domattina. Ai lavori ho chiesto di dare naturalmente il carattere della somma urgenza e quindi di valutare non solo l’oggetto del distacco ma l’intero prospetto dell’opera. Vogliamo, dopo questa prima fase – ha concluso – andare fino in fondo ed effettuare la realizzazione del restauro nel più breve tempo possibilè.
«In realta – ha sottolineato Broccoli – è caduto un solo frammento che dovrebbe essere tra i 6 e gli 8 centimetri di uno stucco di un cornicione, esattamente una foglia di alloro. Gli altri 4/5 pezzi non decorati del cornicione li abbiamo tolti noi soltanto per prevenzione, per il timore che potessero cadere. Ma sottolineo soltanto come misura preventiva e perchè siamo attenti. L’ultimo restauro importante della Fontana di Trevi – ha concluso – è stato fatto nel 1991, poi un altro nel 2000 e sistematicamente  si fa opera di prevenzione e manutenzione».

Il celebre monumento è stato reso ancora più famoso, se possibile, dalla cinematografia, con il bagno di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni nella «Dolce Vita» di Federico Fellini e da Totò in «Tototruffa ’62’ che vendeva la fontana ad un ingenuo turista. E la Fontana negli ultimi tempi è stata presa di mira anche dall’estro artistico di Graziano Cecchini che nell’ottobre del 2007 colorò di rosso l’acqua dando un tocco »futurista« ai severi marmi.
Ma il monumento, ‘oscuratò quotidianamente da venditori di souvenir, caldarrostai, mimi, mendicanti, è continuamente teatro di eccentriche gesta: bagni estemporanei di turisti o di manifestanti »eccentrici«, le bravate di Dartagnan, il famoso »pescatore« delle monetine che i turisti lanciano come gesto di speranza per tornare nella Capitale.

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