Roma. Dopo l’assalto a Bankitalia la polizia allontana indignati

ROMA – Le forze dell’ordine hanno portato via, uno per uno, i giovani indignati che per ore hanno occupato via Nazionale, a Roma, vicino alla Sede di Bankitalia. Alcune decine di manifestanti, senza opporre resistenza, si sono fatti prendere dagli agenti che li hanno portati sui marciapiedi. Ci sono stati momenti di tensione con spintoni tra giovani e polizia. Un altro centinaio di persone ha annunciato che resterà asserragliato sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni. Lo sgombero ha permesso la riapertura al traffico di via Nazionale.

Questa notte si sono registrati momenti di forte tensione e tra le forze dell’ordine e i manifestanti  mentre i gruppi del sit-in venivano allontanati dalle forze dell’ordine.
I manifestanti, oltre un centinaio, si erano asserragliati sui marciapiedi e sulle scale del Palazzo delle Esposizioni circondato da un cordone delle forze dell’ordine.
Il Questore di Roma Francesco Tagliente si è recato in via Nazionale, dove si è svolto il sit-in vicino alla sede della Banca d’Italia, per esprimere gratitudine agli uomini delle forze dell’ordine impegnati da ieri. “Abbiamo tentato una mediazione con i manifestanti – ha detto Tagliente – e al termine di vari tentativi è stato
necessario un intervento, che è stato equilibrato. Per questo esprimo il mio apprezzamento. Ancora una volta – ha aggiunto – sono state coniugate le esigenze dei manifestanti, la sicureza dei cittadini e la viabilità”.

Anche l’attrice Sabina Guzzanti è arrivata in Via Nazionale per sostenere la protesta dei manifestanti . “Sono qui per sostenere i manifestanti – ha detto Guzzanti –
penso che il modo in cui si esce dalla crisi debba essere approfondito e discusso. Prima di decidere di tagliare il welfare e trasformare l’Europa in una giungla credo ci siano altre strade. Si apra una discussione democratica, sostengo il pluralismo di idee. Sono qui con alcuni occupanti del cinema Palazzo di S.Lorenzo a Roma”.

Inutile nasconderlo,  Bankitalia rimane per ora, il simbolo di un capitalismo ormai in declino. La parola d’ordine degli indignati punta come sempre ad attirare l’attenzione sul sistema bancario che ha provocato questa crisi epocale, e che a conti fatti sarà pagata dalle fasce sociali più deboli. Nel frattempo fervono i preparativi per sabato 15 ottobre quando gli indignati, l’opposizione, i sindacati scenderanno ancora in piazza per contrastare la crisi economica e sociale in cui versa il Bel Paese.

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