Manifestazione 15 ottobre. Verso la protesta globale degli indignados. LA MAPPA

ROMA – 722 manifestazioni in altrettante città sparse in tutto il mondo  per dire che  “gli esseri umani non sono merce nelle mani di politici e banchieri,   vengono prima dei profitti  e chi pretende di governarli non li rappresenta”. Insomma, ” l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!” Questa in sintesi l’essenza che vuole emergenre durante la grande mobilitazione globale che poterà in tutte le piazze milioni di persone sabato 15 ottobre.

A Roma fervono i preparativi per accogliere migliaia di “indignados”, come li hanno battezzati in Spagna, “incazzados” per l’Italia,  che si preparano ad invadere la capitale, mentre il tam-tam nella rete continua a riscuotere nuove adesioni, nuovi consensi.
Qualcuno già ipotizza di assistere a una sorta di V per vendetta, di partecipare a una lunga marcia silenziosa, magari capitanata da tanti fantomatici Adam Sutler con la maschera che ne ha caratterizzato il movimento.
Tutto può succedere. Di certo, sabato alle ore 14, si profila una giornata molto ricca e intensa con un corteo che sfilerà per le storiche vie di Roma, da Piazza della Repubblica fino a piazza San Giovanni. Circa 5 chilometri di percorso durante i quali, i più pessimisti hanno iniziato a fare gli scongiuri  perchè  i luoghi simbolo del potere politico ed economico potrebbero essere presi di mira dai manifestanti, dalle frange più estreme.
Per questo motivo le misure di sicurezza sono state rafforzate e nei luoghi sensibili le forze dell’ordine sono state notevolmente aumentate. Uno di questi luoghi potrebbe essere proprio Palazzo Grazioli,  l’edificio tristemente balzato alle cronache e diventato simbolo dello scandalo e non certo per essere la residenza del presidenza del Consiglio, ma per aver ospitato i famosi festini conditi da conturbanti escort a pagamento.
Ma questo movimento spontaneo non ha nulla a che spartire con la violenza, almeno leggendo i nomi delle circa 5o sigle che hanno aderito al Coordinamento 15 ottobre, organizzatore ufficiale  dell’iniziativa italiana.
Ci sono i sindacati di base, il popolo viola, i partiti dell’opposizione, per lo più quelli della cosiddetta sinistra antagonista, i movimenti dei precari, quelli che lottano per i diritti umani, gli studenti, i ricercatori. Insomma se li analizziamo uno ad uno, troviamo l’espressione delle classi sociali più sofferenti, ma anche le più preparate sulle questioni socio-politiche e in taluni casi specializzate in quel mondo del lavoro che gli è stato negato dalle politiche speculative industriali.
E già è iniziata la gare dei numeri. 50, 100, 200 mila presenze, ipotizzano i più ottimisti. Poche migliaia saranno per la Questura. D’altra parte le cose vanno sempre così. Il dissenso se non si vede significa che non c’è.

la Mappa con il percorso del corteo


Visualizzazione ingrandita della mappa

 

L’appello del Coordinamento 15 ottobre

IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE
“gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,
chi pretende di governarci non ci rappresenta, l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!”
Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.
Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti schiavi. Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.
Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.
Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.
Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono.
Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.
Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.
Il Coordinamento 15 ottobre, luogo di convergenza organizzativa dei soggetti sociali impegnati, invita tutti e tutte a preparare la mobilitazione e a essere in piazza a Roma, riempiendo la manifestazione con i propri appelli, con i propri contenuti, con le proprie lotte e proposte.

Partecipano al Coordinamento 15 ottobre, per la gestione dell’organizzazione della mobilitazione, le seguenti organizzazioni, che vi aderiscono sulla base di propri appelli, contenuti, alleanze e piattaforme :
A Sud, Action, Altramente, Arci, Atenei in Rivolta, Attac Italia, CIB – Unicobas, COBAS, Comitato 1° ottobre,  Controlacrisi.org, Costituente dello Sciopero Precario, CPU – Coord. Precari dell’Università, CUB – Confederazione Unitaria di Base, Democraziakmzero, ESC, Fair Watch, Fed. Anarchica Italiana – Roma, Federazione della Sinistra, FGCI – Federazione Giovanile Comunisti Italiani, Flare,  Forum Diritti Lavoro, Giovani Comunisti, Gruppo Abele, Il Popolo Viola, Laboratorio Politico “Alternativa”, Legambiente, Liberazione, LINK – Coordinamento Universitario, Lunaria, Osservatorio Europa, PCL, P. CARC, PDCI, PRC, Radio Vostok, R@P – Rete per l’Autorganizzazione Popolare , Rete@Sinistra, Rete 28 Aprile – CGIL, Rete dei Comunisti, Rete della Conoscenza, Rete Salernitana per il 15 ottobre, Rete Viola, RIBALTA – Alternativa Ribelle, SEL, Sinistra Critica, Sinistra Euromediterranea, Snater, Terra del Fuoco, Tilt, Uisp, UDS – Unione degli Studenti, Un ponte per, Unicommon, Uniti per l’Alternativa, USB

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