Lamezia Terme. Strangola la fidanzata e poi le sfigura il volto

LAMEZIA TERME – Prima l’ha uccisa strangolandola, e poi, probabilmente in preda ad un raptus di pazzia ha sfregiato il suo volto con delle canne appuntite. E’ quanto successo a Lamezia Terme la scorsa domenica tra le 18 e le 20.

L’omicida è Daniele Gatto 36 anni, imbianchino disoccupato, la vittima Adelina Bruno di appena 27 anni, anche lei disoccupata. Gatto, dopo il triste ritrovamento, ha confessato sotto interrogatorio ed ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
I due stavano assieme da circa un anno e mezzo, ma la vittima aveva deciso di lasciarlo. Una decisione che Gatto non ha voluto accettare. Anzi, la sua reazione si è fatta esplosiva alle parole della giovane. Così prima l’ha strangolata con una corda e poi le ha infilato delle canne appuntite in gola e nella testa sfigurando i lineamenti. Un delitto davvero atroce, tanto che la vittima all’arrivo dei soccorsi era irriconoscibile. Poi l’assassino ha abbandonato il corpo della vittima sotto un ulivo ed è tornato a casa. Qui ha gettato i vestiti e si è accuratamente lavato per poi inscenare una finta sparizione. Solo la mattina dopo l’omicida è stato chiamato dai Carabinieri ai quali inizialmente ha confessato di aver litigato. Alla fine Gatto è crollato e ha raccontato l’atroce verità.

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