Ilva. Lunedì parte il tavolo tecnico

ROMA – Lunedì partirà e si mettera a lavoro il tavolo tecnico sull’Ilva, dove siederanno il ministero dell’Ambiente, il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Puglia e l’azienda Ilva, per trovare, in tempi brevi, soluzioni condivise riguardo allo stabilimento di Taranto: lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini dopo la serie di incontri a Bari con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante e le istituzioni locali.  

Un tavolo da tutti voluto, ha sottolineato il ministro che si è detto «molto soddisfatto degli incontri», evidenziando la condivisione unanime, di governo, enti locali, azienda, Confindustria e sindacati, della necessità e volontà di trovare  un percorso comune da fare per garantire sostenibilità sociale e ambientale dello stabilimento Ilva, oggetto di un decreto di sequestro dell’area a caldo disposto dal gip di Taranto nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale.

 

Ilva Taranto, scoppia la protesta. Manifestazione sospesa, pronto decreto legge

TARANTO – Oggi migliaia  lavoratori  hanno attraversato la città vecchia di Taranto in uno dei due cortei organizzati per la manifestazione di protesta dopo il sequestro di sei impianti a caldo dello stabilimento siderurgico.

Gli operai sventolando le bandiere delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, i cui leader Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti erano presenti,   hanno raggiunto il centro cittadino a piazza della Vittoria, dove la situazione è degenerata a causa di un forte contestazione da parte di un gruppo minoritario che a bordo di un’ape si è aperto una breccia tra la folla lanciando dei fumogeni e delle uova. L’intenzione è stata quella di prendere le distanze dai confederali accusandoli di essere troppo vicini all’Ilva non tutelando la salute dei cittadini e dei lavoratori. I contestatori hanno poi cercato di occupare il palco allestito per l’occasione dal quale stava parlando il segretario della Fiom Maurizio Landini. L’iniziativa inaspettata del gruppo ha determinato la sospensione della manifestazione, tant’è che gli agenti di Polizia sono dovuti entrare in azione per impedire il peggio.

Gli interventi

Camusso: «È chiaro che è stata rubata la piazza ai lavoratori. Non è giusto e non è legittimo impedire lo svolgimento di una manifestazione. In una vertenza così complicata tra i lavoratori possono emergere opinioni diverse. Questa non è una gara a chi urla di più – ha aggiunto – è una difficilissima vertenza sindacale che ha bisogno di unità del lavoro, dei sindacato e dei lavoratori e delle lavoratrici».Analizzando poi la questione, il segretario Cgil ha aggiunto: «Non si risana impianto siderurgico fermandolo. C’è bisogno di investimenti che devono essere fatti con lo stabilimento in marcia, chiediamo al governo investimenti e chiediamo che ciascuno faccia la sua parte. Bisogna resistere un minuto di più di una controparte che non vuole fare le cose. Serve la straordinaria compostezza della classe operaia di Taranto. Cambiare si può e lo faremo».

Landini: “Per abbattere le polveri c’è bisogno di fare degli investimenti, si sa dove agire, dai parchi alla cokeria, e di fronte a un impegno preciso dell’Ilva anche le istituzioni, a partire dal governo, faranno la loro parte”.

Bonanni: «È fallito il tentativo di oscurare la manifestazione: chi ha organizzato questo blitz violento è contro i lavoratori dell’Ilva e non vuole il futuro di Taranto». È la presa di posizione di Bonanni, che ha proseguito: «Chi alimenta estremismo e antagonismo dovrà riflettere perchè chi semina odio raccoglie tempesta».
Angeletti: «In nessun paese europeo si è chiuso uno stabilimento siderurgico come l’Ilva, che è il più grande d’Europa. Se la settima potenza mondiale fa questo, pensate che ci sarà un imprenditore sano di mente che investirà un altro soldo in Italia?».  

Clini. La situazione dello stabilimento Ilva di Taranto rappresenta «un’emergenza nazionale» e il provvedimento d’urgenza che domani il governo adotterà «semplificherà le procedure del protocollo d’intesa siglato lo scorso 26 luglio». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in una conferenza stampa a margine degli incontri istituzionali che si sono svolti stamani a Bari. «Alla Regione Puglia – ha aggiunto – il protocollo affida la cabina di regia».

Vendola. «Abbiamo affrontato il problema di impostare in forme credibili il percorso, che possa essere fatto anche di semplificazioni procedurali, perchè nel più breve tempo possibile si possa trasformare in cantieri quel protocollo di intesa sottoscritto a infine giugno col governo, proprio sul ciclo delle bonifiche e sulla riqualificazione urbana». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, parlando con i giornalisti oggi a margine del vertice sull’Ilva al quale ha partecipato, fra gli altri, il ministro per l’Ambiente, Corrado Clini.
«Per questo – ha aggiunto – insieme la Regione Puglia, il Comune e la Provincia di Taranto, e la deputazione parlamentare, hanno chiesto un decreto legge che scriva normativamente quali siano le procedure adeguate per poter vedere aprire quei cantieri».
«Taranto – ha sottolineato – ha fatto molto per l’Italia, Italia deve fare qualcosa per Taranto: questo è il punto di svolta che chiedevamo noi al governo, sapendo che noi come Regione avevamo dovuto surrogare un vuoto normativo, sapendo che non c’è in Italia una legislazione come quella che noi abbiamo varato in Puglia per l’abbattimento delle diossine, del pm10, del benzo(a)pirene, delle polveri sottili». «Noi – ha rilevato – abbiamo colmato un vuoto ma caricarci sulle spalle un problema storico come quello del ciclo delle bonifiche, cioè non solo dell’inquinamento dell’Ilva, ma di 140 anni di inquinamento prevalentemente di Stato, non era possibile».

Nel frattempo  il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in accordo con il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, presenterà domani al Consiglio dei ministri una proposta di decreto legge su Taranto per interventi di bonifica e di tutela ambientale. È quanto emerso dall’incontro che Clini ha avuto questa mattina alla Regione Puglia.  L’annuncio è contenuto in un documento che è stato diffuso a conclusione dell’incontro che, insieme con il presidente della Regione, Nichi Vendola, e il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, Clini ha avuto con i rappresentanti degli Enti Locali e
parlamentari pugliesi questa mattina a Bari.
«La Regione Puglia, i rappresentanti degli Enti locali e la deputazione parlamentare – si legge nel documento – hanno chiesto unanimemente la predisposizione di un decreto legge su Taranto che consenta di accelerare la realizzazione degli interventi previsti in materia di bonifica e di ambientalizzazione all’interno del protocollo di intesa» firmato la settimana scorsa e che prevede oltre 336 milioni di euro per gli interventi a Taranto. «Clini – conclude il documento – si è detto favorevole e disponibile a sottoporre la richiesta all’attenzione del consiglio dei ministri di domani».

 

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