Delitto di Cogne. Niente domiciliari per la Franzoni

BOLOGNA – No agli arresti domiciliari per  Anna Maria Franzoni. Si espresso infatti negativamente il tribunale di Sorveglianza di Bologna che ha negato la detenzione domiciliare ad Anna Maria Franzoni, condannata definitivamente a 16 anni di reclusione per il delitto del figlio Samuele Lorenzi.

La donna aveva chiesto di scontare a casa il residuo della pena per assistere uno dei due figli, ma Il tribunale ha detto no perché decaduta dalla potestà genitoriale.

Alla fine di luglio la Cassazione aveva già negato alla Franzoni la possibilità, per almeno i prossimi quattro anni, di poter usufruire di permessi premio per uscire dal carcere di Bologna dov’è reclusa. Il motivo, spiegava la Cassazione, era la gravità del reato commesso e le regole fissate dall’Ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti pericolosi. Per i reati gravi come quello per il quale è stata condannata la ‘mamma di Cogne’, rilevava la Cassazione, i detenuti, al pari di chi viene condannato per mafia e terrorismo, devono aspettare di aver scontato in carcere “almeno metà della pena”.

La Franzoni attualmente deve scontare ancora dodici anni e tre mesi di reclusione. Dovrà dunque attendere circa quattro anni per tentare di uscire dalla cella. Già nell’agosto del 2010, la Franzoni aveva chiesto un permesso straordinario per assistere il suocero malato e poi deceduto lo stesso mese, ma anche quello le era stato negato.

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