Inizia la scuola tra proteste e mobilitazioni

ROMA –  Oggi primo giorno di scuola per gli studenti della Valle d’Aosta, domani sarà la volta di quelli del Molise e a seguire tutti gli altri fino ai siciliani, che torneranno sui banchi il 14.

La prossima settimana toccherà ai ragazzi di Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Calabria, Puglia e Sardegna. Un inizio che si prospetta irto di difficoltà, tra le polemiche per il concorso dei docenti, la mobilitazione degli studenti per le carenze strutturali e la mancanza di investimenti, le proteste delle associazioni dei consumatori per il caro-libri. Sul piede di guerra sono i docenti precari che devono fare i conti con i cronici ritardi nelle nomine e con il concorso, il cui bando uscirà il 24: una mobilitazione nazionale è prevista il 21 settembre. Ma prima, il 12, saranno gli studenti a protestare: «Faremo tante manifestazioni a livello provinciale – riferisce Daniele Lanni, della Rete Studenti Medi – »Dopo i tagli dell’ex ministro Gelmini la scuola resta lasciata a se stessa. I servizi diminuiscono ma i costi aumentano: per i libri dovremo spendere 50 o anche 100 euro in più. In alcune regioni non c’è ancora neppure la legge sul diritto allo studio«. La Cgil ha chiamato i docenti e il personale Ata a scioperare il 20 ottobre e a scendere in piazza con gli studenti e tutti gli operatori della conoscenza. In ballo – spiega Mimmo Pantaleo – c’è il taglio di 3.500 precari Ata, il concorso dei docenti e le conseguenze che potrà avere sull’esercito dei precari, i ritardi nelle nomine dei supplenti, la situazione salariale del personale, l’incertezza sulle risorse per l’autonomia scolastica e infine lo stato dell’edilizia scolastica. Secondo Cittadinanza attiva, »la condizione strutturale e lo stato delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi delle scuole è peggiorata«: lo scorso anno il 41% delle scuole era provvista del certificato di agibilità statica ed il 28% della certificazione di prevenzione incendi. Per la prima volta

quest’anno un sindaco, quello di Campobasso, ha disposto con un’ordinanza la chiusura delle scuole perchè sprovviste del certificato di prevenzione incendi. Il ministro Profumo da parte sua invita studenti e personale ad una maggiore fiducia e impegno e si prepara ad annunciare le novità del progetto »Scuola in chiaro«. Quanto al concorso, lo difende spiegando che si tratta di »un progetto di regolarizzazione del sistema: i benefici saranno evidentiROMA –  Oggi primo giorno di scuola per gli studenti della Valle d’Aosta, domani sarà la volta di quelli del Molise e a seguire tutti gli altri fino ai siciliani, che torneranno sui banchi il 14.

 

La prossima settimana toccherà ai ragazzi di Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Calabria, Puglia e Sardegna. Un inizio che si prospetta irto di difficoltà, tra le polemiche per il concorso dei docenti, la mobilitazione degli studenti per le carenze strutturali e la mancanza di investimenti, le proteste delle associazioni dei consumatori per il caro-libri. Sul piede di guerra sono i docenti precari che devono fare i conti con i cronici ritardi nelle nomine e con il concorso, il cui bando uscirà il 24: una mobilitazione nazionale è prevista il 21 settembre. Ma prima, il 12, saranno gli studenti a protestare: «Faremo tante manifestazioni a livello provinciale – riferisce Daniele Lanni, della Rete Studenti Medi – »Dopo i tagli dell’ex ministro Gelmini la scuola resta lasciata a se stessa. I servizi diminuiscono ma i costi aumentano: per i libri dovremo spendere 50 o anche 100 euro in più. In alcune regioni non c’è ancora neppure la legge sul diritto allo studio«. La Cgil ha chiamato i docenti e il personale Ata a scioperare il 20 ottobre e a scendere in piazza con gli studenti e tutti gli operatori della conoscenza. In ballo – spiega Mimmo Pantaleo – c’è il taglio di 3.500 precari Ata, il concorso dei docenti e le conseguenze che potrà avere sull’esercito dei precari, i ritardi nelle nomine dei supplenti, la situazione salariale del personale, l’incertezza sulle risorse per l’autonomia scolastica e infine lo stato dell’edilizia scolastica. Secondo Cittadinanza attiva, »la condizione strutturale e lo stato delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi delle scuole è peggiorata«: lo scorso anno il 41% delle scuole era provvista del certificato di agibilità statica ed il 28% della certificazione di prevenzione incendi. Per la prima volta quest’anno un sindaco, quello di Campobasso, ha disposto con un’ordinanza la chiusura delle scuole perchè sprovviste del certificato di prevenzione incendi. Il ministro Profumo da parte sua invita studenti e personale ad una maggiore fiducia e impegno e si prepara ad annunciare le novità del progetto »Scuola in chiaro«. Quanto al concorso, lo difende spiegando che si tratta di »un progetto di regolarizzazione del sistema: i benefici saranno evidenti.

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