Vicenza. No Dal Molin in corteo contro Pluto, il sito del mistero

VICENZA – Centinaia di militanti del Comitato No al Dal Molin, nato per contestare la costruzione della nuova base americana a Vicenza, hanno manifestato  contro i nuovi insediamenti militari statunitensi e, in particolare, contro il progetto di ristrutturazione del sito  Pluto a Longare (Vicenza).

Il corteo dei manifestanti si è radunato in serata in Piazza Castello, nel centro storico vicentino, e ha poi percorso tutto Corso Palladio, circa un chilometro, con slogan e a suon di tamburi, portando striscioni di contestazione, fiaccole accese e lumini.

Come riporta il sito dei No dal Molin il nuovo progetto Pluto,  nato, come sempre, nel mistero,  porterà devastazione ambientale e inquinamento; cementificazione e disboscamento, insicurezza e rischi per la salute degli abitanti. Si tratta di una nuova base militare, laddove ci sono cunicoli e gallerie che, per decenni, hanno ospitato ordigni nucleari. Un’installazione misteriosa, circondata da 350 metri di muro in cemento armato alto sei metri. Un centro d’addestramento costruito sui pendii dove, oggi, ci sono i boschi dei colli berici e dove i generali a stelle e strisce, vogliono addestrare alla guerra o soldati.
Sono tante le domande che assillano i cittadini vicentini. “Quali proiettili verranno sparati? Che armamenti saranno custoditi? Che tipo di addestramenti verranno realizzati? Domande a cui gli statunitensi non risponderanno mai – secondo i No Dal Molin – nascondendosi dietro a un segreto militare funzionale agli interessi di chi vuole la guerra come strumento di profitto e costruito sulle spalle di chi vive queste terre e sulle vite di chi, la guerra, la subisce”.
“Vicenza è la nostra terra – rivendica il movimento – , è lo spazio che viviamo e che vogliamo difendere, il luogo nel quale vogliamo costruire i nostri sogni e realizzare le nostre ambizioni. Ancora una volta, vogliono sottrarci il futuro, vincolandolo a strutture militari che nulla hanno a che fare con la nostra vita e la nostra quotidianità, sottraendoci terra e spazi, inquidando aria e acqua”.

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