Padova. Bimbo di 10 anni prelevato a scuola. Manifestazione di protesta

ROMA –  «I bambini non sono nè bestie nè criminali, liberate Leonardo». Ed ancora «i bambini vanno ascoltati». 

Con questi slogan scritti a pennarello su alcuni cartelli è iniziata questa mattina la protesta contro l’azione delle forze di Polizia di ieri, che con modi discutibili hanno prelevato un bambino di 10 anni da una scuola di Cittadella, per portarlo all’interno di una struttura protetta, su disposizione della corte d’appello della sezione minori di Venezia.
Tra i due genitori, infatti, è in corso una battaglia per l’affidamento del piccolo.  Il filmato, andato in onda durante la trasmissione di “chi l’ha visto”, ha suscitato indignazione e sollevato un coro di polemiche, sul metodo adottato dagli agenti.
«È incivile che il nostro bambino sia stato portato via in questo modo» ha detto tra le lacrime la madre del bambino, che assieme ai nonni del piccolo ed una mezza dozzina di mamme, ha messo in atto stamane una protesta. Angosciati per la vicenda i nonni del bambino. «Da sei anni mia figlia vive un incubo e noi con lei – spiega Alfonso G., 62 anni – mia figlia ha ricevuto 23 querele dal suo ex marito, tutte archiviate. Il bambino vive con lei e non vuole vedere il padre che è percepito dal piccolo come troppo autoritario.

Quello che è successo ieri è incredibile». Il bambino era visto dal padre, secondo gli accordi successivi alla separazione avvenuta otto anni fa, una volta alla settimana in colloqui protetti e trascorreva con lui due fine settimana al mese. Il padre, però, ha ottenuto recentemente dal tribunale dei minorenni una ordinanza che stabilisce la necessità dell’allontanamento dalla casa materna del bimbo, che attualmente si trova in una casa famiglia a Padova, in carico ai servizi sociali.
Secondo quanto stabilito dal giudice della corte d’appello della sezione minori di Venezia, va recuperato il rapporto con il padre e per questo gli agenti ieri, assieme al consulente tecnico del pubblico ministero ed ai tecnici dei servizi sociali, hanno prelevato il bambino da scuola. Nel mese di agosto e settembre altri due tentativi di portare via il piccolo dalla casa materna erano falliti per l’opposizione del bimbo, che per non essere portato via dalla madre, si era nascosto sotto al letto. Di qui la decisione di intervenire a scuola.

«Anch’io sono rimasta sconvolta e turbata da quanto ho visto ieri – spiega la dirigente scolastica Marina Zanon -. Abbiamo fatto uscire dalla classe i compagni dell’alunno destinatario del provvedimento del giudice e solo dopo sono entrati gli assistenti sociali e i poliziotti. Tutto all’interno della scuola si è svolto senza urla e senza che gli altri compagni di scuola vedessero, in quanto sono rimasti dentro le aule fino a quando il bimbo è stato portato in auto. Ho visto le immagini di ‘Chi l’ha vistò, fornite alla trasmissione dalla zia del piccolo, e mi hanno fatto piangere, perché penso alla situazione drammatica in cui si trova il piccolo».

 

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