Interrogazione parlamentare sul caso del bambino di 10 anni di Padova prelevato da scuola

ROMA – Il caso del bambino di 10 anni prelevato dalla sua scuola elementare di Cittadella in provincia di Padova arriva anche in parlamento.

Dopo le immagini cruente mandate in onda dalla trasmissione “chi l’ha visto” è stata presentata un’interrogazione ai ministri della Giustizia e dell’Interno per chiedere un pronto intervento riparatore dello Stato per – come si legge in una nota –  “i metodi di palese inumanità tali da essere incompatibili con lo stato di diritto e i diritti dell’individuo come sanciti dall’Onu.

«Quale danno è stato prodotto nel piccolo allontanato con metodi inammissibili anche per un animale, quale danno è stato prodotto nei bambini che hanno assistito alle scene cruente?», ha detto l’onorevole Fli Daniele Galli. «Certe espressioni dell’arroganza di chi rappresenta lo Stato- dice ancora la nota- allontanano sempre più i cittadini dalle istituzioni: intervengano prontamente i ministri a porre rimedio e affinchè non possa ripetersi per il futuro».

Ma non solo. L’Italia s’interroga su questi metodi, sull’assenza di sensibilità che invece i tutori della Legge dovrebbero esprimere almeno in questi casi.
Ma se un bambino di 10 anni viene trattato in questa maniera cosa potrebbe succedere con un adulto?
Rimane impressa anche la frase pronunciata dalla donna ispettore che – come si nota nel filmato – alle richieste della zia del piccolo risponde: “Io sono un ispettore, lei non è nessuno”.
Anche questo atteggiamento andrebbe rivisto alla luce di quanto è stato diffuso nel filmato.

 

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