Evasione. Le denunce dei cittadini esasperati. E’ finita l’epoca dei furbetti

ROMA – Una tempo c’era il fenomeno dell’emulazione. “Eh sì, lui sì è un dritto, è un furbo che sa il fatto suo”, si diceva solitamente di colui che ostentava la sua ricchezza.

Oggi, fortunatamente,  le cose sono cambiate. Che l’epoca dei furbetti sia un fenomeno in via di estinzione non è una novità,  questa volta grazie anche alla crisi economica  che ha sicuramente acutizzato le differenze sociali facendo aprire gli occhi ai cittadini che hanno sviluppato maggiore senso critico rispetto a quanto li circonda.
Infatti, come riporta la Guardia di Finanza, dall’inizio dell’anno sono state quasi 50mila le chiamate al 117 per segnalare violazioni fiscali. Si va dalla mancata emissione dello scontrino, ai lavoratori in nero impiegati in aziende e strutture commerciali. Ma c’è chi addirittura ha segnalato casi molto più complessi, come i reati di frode.
Ma non è tutto. Sono cresciute anche le chiamate che denunciano rincari spropositati sui beni, come il carburante, i giochi e le scommesse e perfino le sostanze stupefacenti. E a volte si sa che dietro a una denuncia possono celarsi dei reati ancora più gravi.

Per l’esattezza sono 49.596 le chiamate ricevute dalle Fiamme Gialle nei primi nove mesi del 2012, contro le 25.898 dello stesso periodo dell’anno precedente. Praticamente il doppio rispetto al 2011. Insomma il 117 si sta rivelando un numero utilissimo, perchè non solo attraverso una telefonata crea un contatto diretto cittadino e istituzione, ma aiuta la Guardia di Finanza a capire come meglio muoversi sul territorio.
Insomma, l’epoca dei furbetti potrebbe essere giunta alla fine. D’altra parte nei paesi del Nord Europa la denuncia sulle infrazioni è una pratica consueta. Il cittadino, infatti, conosce perfettamente i suoi diritti e i suoi doveri e sa benissimo che ogni reato di evasione produce un danno all’intera collettività.

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