In Sicilia contro la buona scuola oltre 10 000 studenti

PALERMO – Il segnale che si attendeva dal mondo della scuola pubblica italiana è arrivato con forza. Le piazze stracolme di Docenti, Studenti e personale ATA dimostrano ancora una volta la dimensione del dissenso creatosi attorno al provvedimento “la buona scuola”.

In particolare in Sicilia, 10 000 studenti sono scesi a riempire i luoghi di protesta dove i lavoratori della conoscenza denunciavano i loro disagi. A Palermo, 7000  studenti insieme agli insegnanti hanno sfilato partendo da Piazza Marina fino a Piazza Verdi, dove Mauro Giordano, dell’esecutivo provinciale della Rete degli Studenti Medi Palermo è intervenuto portando il contributo degli studenti.  “Se il governo ha definito questa piazza come una manifestazione di bandiera, la nostra risposta è che oggi la mobilitazione è la bandiera di una scuola pubblica, democratica ed accessibile a tutti” ha urlato con veemenza dal palco. Più di 3000 studenti nelle altre città siciliane. A Catania gli studenti hanno sfilato fino a piazza Roma. Flashmob e iniziative invece si sono svolte a Trapani, a Vittoria e a Caltanissetta. Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia: “Oggi è stata un’incredibile giornata di mobilitazione che destruttura la ritualità per cui si scende in piazza solamente nel periodo autunnale. La grande spinta di studenti e lavoratori della conoscenza è la cartina tornasole di quello che pensa chi la scuola la vive in prima persona. L’istruzione pubblica deve essere basata su un modello di eguaglianza sostanziale che punti sulle misure per il diritto allo studio, per abbattere le preoccupanti percentuali di dispersione scolastica. Il modello meritocratico e aziendalista, delineato dalla riforma del governo è non solo insufficiente, ma dannoso per gli studenti italiani che sempre maggiormente si trovano costretti alla decisione di abbandonare gli studi. Oggi la coesione tra generazioni è stata la vera vittoria, in piazze piene, plurali e propositive.”

Condividi sui social

Articoli correlati