Compro oro. Vasta operazione di controllo dei Carabinieri

Corrado Sacchi, presidente degli Orafi della Cna di Roma: “Accogliamo con soddisfazione le operazioni a tutela delle attività regolari”

ROMA – Sessantaquattro negozi  Compro-oro sono finiti a Roma nel mirino dagli ispettori della Camera di commercio  assieme al Gruppo Carabinieri della Capitale.  57 bilance controllate e due sequestrate, 13 accertamenti di violazione per mancata verifica periodica, una ordinanza di restituzione di oggetti sequestrati e 9 sequestri di preziosi senza il marchio di identificazione: è questo il risultato della vasta operazione di controllo.  L’attività di controllo, concentrata negli ultimi due mesi, è stata pianificata d’accordo tra il Comando dell’Arma e la struttura di Metrologia legale e Sicurezza prodotti dell’Area VI della Cciaa ed è stata preceduta da un’attenta opera di prevenzione e informazione.

“Accogliamo con soddisfazione le operazioni a tutela delle attività regolari, che con grandi sacrifici pagano le dovute tasse e rispettano le normative vigenti” così Corrado Sacchi, presidente degli Orafi della Cna di Roma in merito all’operazione condotta dagli ispettori della Camera di Commercio di Roma e dai Carabinieri della Capitale. “Questo episodio, come già abbiamo dimostrato nei mesi scorsi, dimostra quanto sia necessaria una seria regolamentazione del mercato dei “compro-oro”, che negli ultimi anni ha raggiunto dimensioni evidentemente sproporzionate. Ma difficilmente quantificabili: non esiste infatti alcun sistema di tracciabilità di questi esercizi che aprono come funghi a Roma e nelle altre città d’Italia, facendo leva sulle difficoltà delle persone, costrette a sacrificare orecchini e braccialetti forgiati nel prezioso metallo per racimolare un po’ di contanti. Senza che sia richiesta ai titolari di questi esercizi alcuna competenza specifica”.
Esistono al momento tre proposte di legge per tutelare chi vende e tenere alta la guardia sul fenomeno che ha generato infatti un mercato sommerso che non di rado finisce con alimentare i fenomeni della ricettazione e del riciclaggio. Tra le ipotesti allo studio, un registro delle attività tenuto dalle Camere di Commercio, al quale saranno obbligati i “compro oro” che abbiano i “requisiti di onorabilità previsti da tre articoli del testo unico in materia bancaria e creditizia”, un borsino online e la tracciabilità dei preziosi.
Del settore dei “compro oro”, in Italia, fanno parte, secondo le stime più accreditate, tra i 5mila e gli 8mila operatori, per un giro d’affari di circa 3 miliardi l’anno.
E sarebbero circa 80 le tonnellate di oro e metalli preziosi scambiate.
Ovviamente, non tutti gli operatori del settore alimentano questo mercato occulto: esistono imprese di tutto rispetto, trasparenti e fondate sulla serietà professionale, ma si calcola che queste siano solo il 20% del totale.

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