Sarah Scazzi non riposa ancora

ROMA – Per disposizione della Procura di Taranto, ieri è stata effettuata una perquisizione nella cella di Michele Misseri. I Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria e del Reparto operativo hanno rinvenuto 3 scritti ritenuti interessanti, che pare abbiano rimesso in discussione ancora una volta le accuse che Misseri rivolse contro la figlia.

L’intento era di comprendere se il Misseri sia stato indotto con qualche regia ad accuse la figlia Sabrina, pur sapendola innocente, sotto il ricatto dell’arresto del fratello Carmine e della moglie Cosima.
È evidente che la situazione non è ancora chiara e definita pertanto gli inquirenti puntano a stabilire se Michele è stato consigliato di scrivere quelle accuse. Daniele Galoppa legale di Misseri ha raccontato di essere sempre stato allo scuro delle lettere, mentre l’altro avvocato, Francesco De Cristofaro il 24 dicembre era a colloquio con l’imputato che guarda caso è il giorno in cui è partita la lettera a Sabrina. La circostanza, pur non provando nulla, mette in dubbio la spontaneità dello scritto fatto dal contadino di Avetrana.

Questa mattina il tribunale dell’appello per tre ore ha esaminato il ricorso presentato dagli avvocati Coppi e Velletri per decidere la scarcerazione di Sabrina. 61 pagine in cui si smonta la credibilità di Michele Misseri.
Intanto è affiorato un episodio di 30 anni fa che vede protagonista di molestie sessuali sempre il Misseri, episodio che risulta poco chiaro e divulgato dai legali di Sabrina.
È evidente che l’evento è eccessivamente datato e quindi risulta essere privo di rilevanza penale, però  i carabinieri faranno comunque chiarezza per comprendere se anche questo è un evento pilotato a tavolino oppure una testimonianza attendibile.

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