Cancellieri. Più militari a Scampia per l’emergenza. Ma il problema non si risolve così

SCAMPIA (NAPOLI) – “Più militari a Scampia”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, in visita nella scuola materna “Eugenio Montale” due giorni dopo l’omicidio del pregiudicato Luigi Lucenti, assassinato da killer della camorra nel cortile dell’edificio scolastico in via Fratelli Cervi.

Mentre l’uomo veniva trucidato a colpi di pistola, tanti piccoli alunni, all’interno della struttura, stavano preparando la recita di Natale. L’ennesima tragica “puntata” della faida di Scampia ha confermato la tesi secondo la quale nel quartiere napoletano è in atto una mattanza in piena regola. Anzi, senza più regole. “Sto valutando la possibilità di intensificare la presenza di militari in provincia di Napoli – ha affermato il ministro Cancellieri -, in modo da poter rafforzare la presenza di uomini a Scampia”. Ad accompagnare il ministro, il sottosegretario all’Istruzione, Rossi Doria. Intensificare la presenza dei militari nelle terre di Gomorra non appare, tuttavia,  una soluzione sufficiente per risolvere il problema. In particolar modo, se l’emergenza non andrà oltre qualche settimana. Come era già accaduto in passato. Inoltre, se è vero che una più copiosa presenza dell’esercito metterà probabilmente un freno alla faida tre “Girati” e “Scissionisti”, è altrettanto vero che in queste fasi i clan ne approfittano per rintanarsi e spostare i loro traffici altrove. La realtà, purtroppo, non invoglia all’ottimismo. Debellare un fenomeno così imponente e così complesso come quello mafioso di stampo camorristico è un’operazione complessa. E le soluzioni non si vedranno a breve termine. La crisi economica e la scarsa istruzione giovanile, poi, non aiutano. In questi contesti, la camorra salda le proprie basi e si rafforza ancor più. Più di un’opera di repressione, occorrerebbe una vera rivoluzione. Economica e culturale.

Condividi sui social

Articoli correlati