Teano (Caserta). Amedeo e Attila, uniti nella vita e nella morte

 TEANO (CASERTA) – Uniti nella vita e anche nella morte. Neppure il destino è riuscito a separare Amedeo ed Attila.

L’uomo, 79enne e affetto da una malattia che lo aveva reso parzialmente invalido, non ce l’ha fatta a superare la morte della moglie. Per questa ragione, probabilmente, a poche ore di distanza dal funerale della consorte, l’ha subito raggiunta in cielo. Una storia triste, ma anche commovente perché intrisa di autentici valori declinati nella loro più alta espressione semantica. Una vicenda unita dal filo rosso del legame eterno. Merce rara in una realtà odierna segnata dal proliferare di una cultura di massa incentrata su valori sempre più effimeri. E’ accaduto tutto pochi giorni fa nel casertano. Precisamente a Teano, la cittadina passata alla storia per il celebre incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanele II, avvenuto quel 26 ottobre del 1860, in piena epoca risorgimentale.  La signora – Attila Mesolella, di 69 anni – ha smesso di vivere dopo una breve e incurabile malattia. Nel corso dei funerali, nei primi banchi della chiesa, insieme ai due figli, c’era naturalmente il marito, Amedeo Taffuri. L’anziano è subito apparso particolarmente provato e distrutto per la perdita della compagna che lo aveva sempre assistito con cura e affetto. In particolar modo, da quando una parziale invalidità riduceva drasticamente l’autonomia di movimento dell’uomo. Una cerimonia vissuta con intensa partecipazione e commozione. Poi il mesto rito della sepoltura ed il ritorno a casa. Benché circondato dall’affetto dei familiari, Amedeo non ha smesso neanche un solo istante di pensare alla moglie appena scomparsa. Il cuore e la mente probabilmente erano già in viaggio scrutando ogni recondito angolo del cielo per cercare la mano di Attila. Con questo pensiero fisso, Amedeo si è addormentato cadendo in un sonno profondo dal quale non si è svegliato. Mai più. Il mattino seguente, infatti, i figli hanno ritrovato il corpo senza vita del padre, rannicchiato sotto le coperte. Troppo lancinante il dolore poiché troppo forte l’amore che egli provava per la povera moglie. Una vicenda che colpisce soprattutto perché è accaduta in un frammento di storia segnato principalmente dalla caduta di antichi valori e solide certezze. Un mondo nel quale si attribuisce sempre minore importanza al matrimonio. La vicenda di Attila e Amedeo insegna, invece, che i sentimenti – quelli veri – possono arginare ogni limite dettato dall’indifferenza fino a volare liberi e sognanti nei cieli azzurri tra milioni di stelle luminose. Fino all’eternità.

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