Fondazione Maugeri . Associazione a delinquere per Roberto Formigoni

MILANO – I magistrati milanesi hanno chiuso le indagini sulla fondazione Maugeri e ipotizzano, per il presidente della Regione Lombardia del Pdl Roberto Formigoni, il reato di associazione a delinquere. 

Dall’avviso di chiusura delle indagini sulla Fondazione Maugeri emergerebbero nuove accuse, rispetto a quelle già note, a carico di Roberto Formigoni. Oltre che a Formigoni l’atto che sigla la fine delle indagini e precede, di solito, la richiesta del processo, è stato notificato, tra gli altri, a Pier Angelo Daccò, Antonio Simone, Carlo Lucchina, Carla Vites, Costantino Passerino, Umberto Maugeri, Nicola Maria Sanese, Alberto Perego.  

Complessivamente sono 17 le persone per le quali la procura milanese ha chiuso l’inchiesta con accuse che a vario titolo comprendono l’associazione finalizzata alla corruzione, frode, riciclaggio e interposizione fittizia.  

Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, frode fiscale, riciclaggio e interposizione fittizia.  I pm milanesi accusano Formigoni di aver ricevuto “utilità” per 8 milioni di euro in cambio di appoggi alla Maugeri. Tra queste utilità viaggi e l’uso di yacht. Roberto Formigoni sarebbe stato secondo gli inquirenti “promotore e organizzatore” dell’associazione a delinquere e avrebbe garantito stabilmente tra il 1997 e il 2011 favori alla Fondazione Maugeri e tra il 2002 e il 2011 al San Raffaele. Stando alla ricostruzione della procura Formigoni avrebbe favorito, grazie a delibere di giunta, i due poli sanitari e in cambio avrebbe ricevuto favori per 8 milioni di euro. In tutti questi anni dai conti correnti di Formigoni non sarebbe uscito nemmeno un euro. A fronte di queste utilità ricevute – spiega la procura – il governatore non avrebbe “restituito alcun importo di denaro”.

«Pensavo mi accusassero anche di omicidio e di strage e quindi posso dichiararmi soddisfatto», ha detto  il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni commentando con ironia la notizia della chiusura delle indagini sulla Maugeri. «Rilevo che dopo un anno e mezzo – aggiunge Formigoni – potrò finalmente conoscere gli atti con i quali si pensa di potermi accusare. Ma nelle carte che sono state depositate non emerge nulla di nuovo che già il mondo non conoscesse».

«La tempistica della Procura – continua Formigoni – è come sempre molto efficiente: che cosa non si fa per cercare di coprire lo scandalo Monte dei Paschi di Siena che rischia di travolgere la sinistra? Cosi nel giro di 24 ore si incriminano Scaroni e Orsi, si condanna Pollari, si continua a distruggere l’I lva, si depositano gli atti per Formigoni».

Ma al salvataggio in extremis di Formigoni ormai ci credono pochi. Anzi, molti sono preoccupati

 

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