Italiano morto in carcere a Grasse in Costa Azzurra. I familiari vogliono la verità

VENTIMIGLIA – E’ tutta da chiarire la vicenda del giovane 29enne Claudio Faraldi, morto l’8 maggio scorso nel carcere di Grasse in Costa Azzurra dov’era detenuto, per un presunto attacco di cuore. Una versione a cui la famiglia e la fidanzata di Claudio non hanno mai creduto, riferita dalle autorità locali solo venerdì scorso.

“Andrò domattina in Consolato a Nizza, per chiedere alle autorità francesi che mi facciano vedere mio figlio prima dell’autopsia e che ci dicano di cosa è morto”, ha detto il padre Giancarlo Faraldi. Domani, assieme al padre, si recherà al Consolato, anche al fidanzata francese di Claudio, Chantal Jiboin, di 42 anni, che oggi si è recata a Ventimiglia (Imperia), a trovare i familiari della vittima. Anche Chantal vuole conoscere la verità. “Dicono che sia stato stroncato da un attacco di cuore – afferma – ma non ci credo. L’ho visto due giorni prima e stava bene”. Claudio, ex tossicodipendente, stava scontando una pena di 5 anni per rapina. Un fatto del 2011. Forse a causa di una crisi di astinenza aveva aggredito una persona per strada ed era finito in galera. Grazie alla sua buona condotta – lavorava in carcere ed era in attesa di un lavoro in una fabbrica di profumi di Grasse – aveva ottenuto uno sconto sulla pena e sarebbe uscito tra sei mesi. Aveva anche smesso di assumere medicinali per curare la sua tossicodipendenza e godeva di buona salute. “Lo andavo a trovare tre volte alla settimana – riporta ancora Chantal – e mi ero trasferita da Cannes a Grasse, per stargli vicino”.

Insomma il mistero sulla sua morte rimane aperto. Ricordiamo che nello stesso carcere morì tre anni fa in circostanze poco chiare Daniele Franceschi un altro italiano originario di Viareggio di 36 anni. La madre di Franceschi, Cira Antignano,  ha sempre avuto dubbi sul decesso del figlio: le autorità francesi attribuirono la morte ad un malore improvviso,  ma la madre ritiene che sia stato picchiato. Per questo motivo, dopo una lunga e dura battaglia legale la Corte di appello francese ha disposto nuovi accertamenti sulla morte di Franceschi. Insomma l’ombra di un caso analogo a quello di Stefano Cucchi è un’ipotesi da non scartare.

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