Ciampino. Bagarre in consiglio comunale. I dipendenti Asp contro la privatizzazione degli asili

CIAMPINO (ROMA) – “Un accordo vergognoso quello tra l’Asp di Ciampino e la Cgil, Cisl e Uil”. Così lo definiscono le lavoratrici e i lavoratori degli asili nidi di Ciampino, per i quali l’accordo prevede il congelamento di 13ma e 14ma, blocco l’erogazione degli aumenti contrattuali, blocco delle indennità, taglio delle ore di formazione, che incidono sulla qualità del servizio e aumentano ulteriormente i carichi di lavoro quando il personale è assente.

Per questo motivo, questa mattina le lavoratrici del sindacato USB si sono presentate nell’aula del Consiglio del Comune di Ciampino per chiedere spiegazioni su quanto successo e invocare l’apertura di un tavolo di confronto su questo delicato tema, al quale i sindacati di base non hanno partecipato. L’iniziativa non è stata affatto gradita dalla giunta, tant’è che sono intervenuti gli agenti della Municipale e Carabinieri per placare una protesta sulla quale per ora la giunta di Ciampino non ha dato risposte certe.
L’unica risposta, forse un po’ esagerata, visto che la vertenza coinvolge due asili nido, quello di Via Isonzo e Via Fratelli Wright, che  coinvolgono 40 lavoratori, quasi tutte donne che percepiscono uno stipendio che si aggira tra gli 800 e 900 euro, è stata quella di sospendere il dissenso. Insomma, per ora nessuna risposta dall’amministrazione a queste lavoratrici che vedono cancellarsi sotto i propri occhi i diritti acquisiti, senza contare gli effetti che questa crisi economica ha già generato  specie nelle fasce sociali più deboli.

Ma vediamo nei fatti cosa sta succedendo, visto che è in corso anche un processo che a breve porterà  alla privatizzazione degli asili in questione.  “Tre anni fa – come ci spiega una lavoratrice –  è stato fatto un bando di assegnazione per gli asili. Ed ora è arrivato l’affidamento ad un’azienda privata che a conti fatti  penalizzerà notevolmente i lavoratori, sia sul piano contrattuale che su quello economico”. Ma non è solo questa la domanda che si pongono le lavoratrici. “Ci chiediamo dove sono finiti i soldi incamerati da questa municipalizzata – si domanda una lavoratrice – . L’Asp, che oggi conta 200 dipendenti complessivi, infatti, ora rischia di chiudere a fronte di questa crisi ha già provocato dei tagli al personale.”

“Chiediamo di bloccare questa privatizzazione – ancora una dipendente – . Noi siamo pronti a fare dei sacrifici, purchè siano distribuiti tra tutti i dipendenti dell’Asp, l’azienda del Comune che proprio oggi dovrà presentare i suoi bilanci”.

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