Emergenza immigrati. Nella notte nuovi sbarchi a Lampedusa

AGRIGENTO – Dopo lo scoppio della guerra civile in Libia e il caos nel nord Africa sono sempre di più quelli che scelgono di allontanarsi dai loro paesi d’origine.

Al momento è l’isola cara allo scrittore del Gattopardo il luogo di passaggio per i molti emigranti in cerca di asilo e sostegno. Stanotte sono sbarcati altre 47 persone che si uniscono alle 178 di ieri. Sono scesi dal motopesca mazarese Chiaraluna, una nave da pesca italiana. Erano dati per dispersi e si temeva per la loro vita. Sono stati ritrovati nel Canale di Sicilia a 60 miglia dall’isola. Ringraziamento è stato espresso da Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, che ricorda la tradizione di solidarietà compiuta dai pescatori siciliani in tutti questi anni. C’è però la necessità di abbassare i toni, aggiunge, per non diffondere nell’opinione pubblica la sensazione di subire un’invasione di portata oceanica. Si rivolge al ministro degli Esteri Frattini che ieri ha parlato di un’ondata in arrivo di 2-3 mila migranti: non so quali siano le fonti del ministro. Intanto la condizione di salute dei 995 tunisini nel Centro sono sotto controllo.  

L’Europa ha fissato un incontro per il 23 marzo. Sulla questione si è pronunciato Lombardo, governatore della Sicilia: “L’Europa rinvia di un mese o investe risorse e cifre irrisorie per questo dramma. Ma stiamo scherzando?”. Al momento il Centro di prima accoglienza sembra reggere il flusso delle persone ma le previsioni puntano al rialzo. Sono un migliaio fra uomini, donne e bambini a vivere nel centro. E non si sa ancora per quanto né come intenderà muoversi il governo italiano. Raffaele Lombardo parla di bomba umana pronta ad esplodere: “L’Isola è il primo approdo di questi disperati. E qui potrebbero arrivare, a breve, decine di migliaia di persone. Non basterà Lampedusa, gli immigrati arriveranno a frotte sull’intera costa Sud della Sicilia. Poiché non è immaginabile respingere i clandestini, bisogna attrezzarsi per fronteggiare questo evento e smistare questa gente un po’ dovunque nel Paese. Mi auguro che il nostro governo pretenda dall’Unione europea che si definisca una strategia comunitaria sin da domattina. Le notizie che giungono dalla Libia non sono certo incoraggianti”.

Lombardo fa appello al Veneto e alla Lombardia ad essere solidali. Replica immediata del governatore del Veneto Zaia: “Lombardo ha perso un’occasione per stare zitto; se il principio è di accogliere i profughi dove c’è lavoro, allora andrebbero espulsi tutti subito non dico dal Veneto o dalla Sicilia ma dall’Italia, poiché di impiego ormai ce n’è poco ovunque. Quello del presidente della Sicilia mi pare un federalismo di ritorno, inoltre la sua regione conta 27 mila forestali e 100 mila dipendenti pubblici, perciò dispone di un apparato più che sufficiente a fronteggiare l’emergenza”. Punzecchiature che sanno di screzi politici e che lasciano Lampedusa e i mille immigrati ancora più soli.

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