Bimba morta a Tor Vergata. I cateteri per bambini erano finiti

ROMA – Un catetere per adulti al posto di quello per i bambini, perché in quel momento gli analoghi strumenti pediatrici erano finiti. Sarebbe questo, secondo quanto riferiscono fonti interne all’ospedale, l’errore che è stato fatale a Gloria, la bambina di due anni e mezzo morta mercoledì scorso al Policlinico di Tor Vergata di Roma durante un intervento preparatorio a un trapianto di midollo osseo.

Il catetere venoso centrale, sequestrato dai magistrati, secondo i primi risultati dell’autopsia avrebbe lesionato l’atrio del cuore e la vena cava, causando un’emorragia massiva che ha poi invaso i polmoni e provocato il decesso. L’intervento a cui doveva essere sottoposta la bambina non era una tracheotomia, ma un’operazione di routine a basso rischio.  Sono sette tra medici e infermieri gli indagati dalla magistratura. Avviate anche le indagini del ministero della Salute e della Regione Lazio, l’ospedale ha attivato una commissione d’inchiesta interna per far luce sulla tragedia.

Federcosumatori, fare subito chiarezza

Relativamente alla tragica vicenda avvenuta al Policlinico di Tor Vergata, Federconsumatori chiede che la commissione di specialisti istituita per chiarire i fatti e accertare le responsabilità verifichi rapidamente gli eventuali errori e le responsabilità. “Si tratta, infatti, di una vicenda inaccettabile, che ha profondamente sconvolto l’opinione pubblica, accrescendo l’allarme per i rischi cui sono esposti i pazienti, anche nelle strutture considerate di qualità. Suscitano forte allarme ed profondo sdegno le ipotesi, ripetutamente circolate, a proposito dell’assenza di un catetere pediatrico e del mancato monitoraggio  in reparto delle condizioni della piccola paziente dopo il “posizionamento del catetere venoso centrale”.

Eventi avversi, errori, omissioni, o mala sanità? Quanto pesano, in tali vicende, i pesanti tagli operati in questi anni nel settore della sanità pubblica? In attesa della conclusone delle indagini della magistratura e del Ministero, la Federconsumatori chiede alla Direzione Generale del Policlinico di rendere immediatamente noto il risultato dell’inchiesta interna e di diffondere a cittadini e pazienti un’informazione chiara e trasparente che dia conto dell’accaduto. È un passo fondamentale per ricostruire il necessario rapporto di fiducia tra il paziente e la struttura sanitaria a cui si rivolge.

 

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