Baby prostitute. Trema la Roma bene, un lungo elenco di clienti e sfruttatori

 

Le indagini si estendono in tutta Italia

ROMA – Ci saranno, con ogni probabilità, sviluppi clamorosi per l’inchiesta delle due ‘baby squillo’ dei Parioli. Sarebbero infatti molte altre le persone che andrebbero ad aggiungersi ai 5 aguzzini fermati ed ai 5 clienti finiti fino ad ora sul registro degli indagati. I Carabinieri del Nucleo Investigativo capitolino di via In Selci, coordinato dal Sostituto Procuratore Maria Monteleone, grazie ai telefonini delle due ragazze, potrebbero infatti risalire, se già questo non è accaduto, ad altri clienti. E’ chiaro che il codice penale non accetta ‘distrazioni’ e chi sarà coinvolto in questa brutta vicenda, dovrà rispondere di reati pesantissimi. Clienti delle ‘Lolite sarebbero imprenditori, notai, commercialisti della cosiddetta ‘Roma Bene’ e non solo.Secondo alcune indiscrezioni, molti di questi avrebbero raggiunto la Capitale anche da altre città, come Milano, Firenze e Bologna. Va detto, se le responsabilità dei professionisti coinvolti saranno dimostrate, che il rischio per loro è altissimo, il Codice Penale, prevede infatti pene severe per i reati leagti al favoreggiamento della prostituzione minorile e per la violenza sessuale su minori con età inferire ai sedici anni. I militari dell’Arma, che hanno sequestrato i telefonini delle due ragazzine, potrebbero risalire in breve tempo ai loro clienti. Una prima mappatura avrebbe già dato numeri da brivido, visto che sarebbero decine le utenze telefoniche memorizzate, e, ad ognuna di esse, potrebbe corrispondere un probabile cliente. Stessa sorte per gli sfruttatori, che sono già stati incastrati da decine di intercettazioni, che hanno fornito un quadro più che chiaro della vicenda. L’attività di indagine, oltre che dalle testimonianze raccolte dai militari nel palazzetto dei Parioli e da quanto sia le ragazze che gli indagati hanno messo nero su bianco, si stanno concentrando, oltre che sulle utenze telefoniche memorizzate sui telefonini di vittime e carnefici, anche sul monitoraggio meticoloso delle ‘presenze’ telefoniche in quella specifica area dei Parioli, monitoraggio che potrebbe dar corpo e sostanza ad eventuali altre attività d’indagine. Quello che è certo è che il giro delle baby squillo, complice la rete, si era immediatamente esteso, oltre che nella città di Roma, anche nel resto della regione, con clienti occasionali in Lombardia, Emilia e Toscana. E’ stato infine ricostruito anche un primo orribile ‘listino prezzi’ per le prestazioni: 300 euro per un rapporto occasionale di un’ora, se il rapporto vedeva coinvolte le due ragazze insieme il compenso era raddoppiato. Gli sfruttatori avevano infine previsto anche le trasferte fuori Roma e fuori Italia. Una ‘gita’ in una città esclusiva della Costa Azzurra per un fine settimana, ma questo poteva accadere anche in Italia, poteva arrivare ad un totale di 2000 euro, escluso vitto ed alloggio. Molti in queste ore, vista l’assidua attività d’indagine dei carabinieri, potrebbero perdere il sonno.

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