Yara tra sensitivi, deliri mistici e talk show

BERGAMO – Come si presumeva, nonostante le reiterate preghiere dei genitori dei Yara Gambirasio, di silenzio e di un decente e civile comportamento dei media e delle persone del paese, spuntano, come fossero iene, sensitivi, striscioni inneggianti alla ragazza uccisa, discorsi violenti e mistici del sindaco di Brembate, il solito balletto dei talk show televisivi ecc..

Persino i pranoterapeuti ci si mettono:  Luciano Muti, ‘sensitivo’, insegnante di pranoterapia all’Associazione Anpsi, è certo che Yara: “è stata uccisa da un ragazzo timido e tossicodipendente che era ossessionato da lei.  L’assassino è un ragazzo del posto che aveva da tempo notato Yara”.  Il mago Muti, secondo il cronista, ha idee molto chiare sulla dinamica dell’assassinio: “La minacciava con un coltello  e la voleva violentare ma lei si è difesa e ha cominciato a gridare. Lui si è spaventato e l’ha uccisa”. E fino a lì uno può pensare che è il solito furbacchione che butta lì una possibile dinamica del delitto, poi se indovina bene se non indovina troverà una scusa plausibile per il suo errore… ma poi continua con veri e propri deliri, sdoganati come fosse tutto normale dall’intervistatore di Adnkronos, che dice: “Per arrivare a queste conclusioni il 55enne sensitivo ha usato il sensore Karnak e si mette a disposizione degli inquirenti”. E, udite, udite, cosa afferma il ‘sensitivo’ per spiegare il funzionamento del Karnak, la ‘macchina magica’: “Il sensore (del Karnak) è dieci volte più potente della macchina della verità. Toccando le foto delle persone posso percepire i loro stati d’animo”.  Che dire di più su questa stupidità che dilaga senza che nessuno la argini?

Poi c’è il sindaco di Brembate, Diego – Zorro – Locatelli, sentite le perle di saggezza: “Aspettiamo l’esito delle indagini, siamo pronti a qualsiasi risultato”.  Bisogna prepararsi al risultato?: “Non mi sorprenderei se ci fosse ‘il mostro di Brembate’.” Sono mesi che si dice che l’assassino di Yara molto probabilmente la conosceva.  Ma sentite questa in pieno stile apocalittico: “Dove c’è l’uomo c’è anche il male”. Poi continua: “Non ci sentiamo migliori o peggiori di altri, il bene e il male ci sono dappertutto.” Ma vuoi vedere che ci ha ripensato sulla razza Padana doc.  E finisce “Quel mostro, quella bestia, quell’animale, va preso assolutamente”. Insomma un minestrone di populismo, concetti cattolici, buonismo, ecc. ecc. ecc. amen.
E per finire, uno striscione è apparso nel paese della ragazza assassinata, . “Qui in terra ti han rubato il sorriso, ora danza in pace, Yara angelo del paradiso”. La stessa mano probabilmente domani scriverà: “I calciatori dell’Atalanta sono come gli undici Apostoli”. Scemenza per scemenza.
Ci scusiamo, con chi in queste ore sta veramente soffrendo per la morte violenta di Yara Gambirasio, se interveniamo in questa modo e con questo sarcasmo, su queste manifestazioni di anaffettività, di perdita di rapporto con la realtà umana. Non si vuole proprio capire che i lutti vanno elaborati in silenzio, che la ricerca dei colpevoli va fatta con metodi scientifici da persone sane di mente, e che non esistono né angeli, né demoni, né bestie, né mostri: esiste un assassino malato di mente che tra questa cecità e stupidità trova l’ambiente adatto per potersi nascondere … in mezzo alla folla.

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