Genova lo sciopero record dei trasporti pubblici

GENOVA – Continua ad oltranza lo sciopero dei dipendenti della AMT, l’azienda di trasporti controllata dal Comune, che negli ultimi giorni ha paralizzato il capoluogo ligure.


Mercoledì scorso gli autisti della AMT hanno iniziato la protesta contro la privatizzazione dell’azienda  improvvisando uno sciopero, inizialmente non annunciato, che dopo aver guadagnato consensi e partecipazione è ormai giunto al quarto giorno.
Da una parte i sindacati e i lavoratori che chiedono maggiori garanzie per il futuro e il rispetto dei loro diritti, dall’altra parte ci sono il Comune ed il sindaco Marco Doria che vorrebbero imporre tagli sui salari, contratti di solidarietà, la rinuncia alle ferie e l’aumento delle ore nei turni di lavoro. Lo scontro durissimo non sembra trovare via d’uscita, le trattative sono state interrotte nella serata di ieri dopo un vertice di cinque ore nel quale l’amministrazione è stata accusata dai sindacati di non aver mantenuto gli accordi ed il primo cittadino ha risposto seccato: «Una trattativa non può andare avanti se non si ferma uno sciopero illegittimo».


Genova anche oggi è stata teatro del caos scatenato dagli oltre 2mila lavoratori scesi in strada a protestare tra cortei e sit-in, tantoché ai dipendenti AMT si sono aggiunti quelli delle altre aziende partecipate dal comune, l’ASTER (lavori stradali) e l’AMIU (rifiuti), oltre che una delegazione di tranvieri dell’ATAC di Roma.
Nel pomeriggio alla prefettura di Genova è fissato un tavolo di confronto tra Comune, Regione Liguria e sindacati sul futuro di AMT, mentre la protesta è arrivata a toccare tutte le istituzioni territoriali con alcune centinaia di manifestanti che presidiano il palazzo della Regione in piazza De Ferrari.

L’Autorità di garanzia per gli scioperi ha scritto alla AMT per fare luce sulle astensioni improvvise dal servizio ed in particolare ha richiesto precisazioni sull’eventuale ruolo e responsabilità nell’organizzazione della protesta da parte delle sigle sindacali presenti in azienda, annunciando inoltre possibili sanzioni al riguardo.
Il prefetto di Genova, Giovanni Balsamo, è stato molto chiaro nei confronti dei lavoratori e della protesta, affermando: «Abbiamo inviato oggi le prime notifiche ai lavoratori, applicheremo tutte le sanzioni previste per l’interruzione del pubblico servizio. Bisogna essere consapevoli che questi comportamenti hanno delle conseguenze, le sanzioni varieranno da 500 a mille euro».

 

In questi giorni i maggiori disagi sono stati accusati dal traffico e soprattutto dai genovesi, utenti del servizio di trasporto pubblico, secondo i sindacati l’amministrazione comunale ha fatto di tutto per mettere i cittadini contro i lavoratori, senza però riuscire nell’intento.
Nonostante ciò, giovedì una navetta messa a disposizione da un’associazione di consumatori per servire la zona di Genova che non può accedere al trasporto ferroviario è stata bloccata da un gruppo di scioperanti che hanno interrotto il servizio facendo scendere tutti i passeggeri.

Oggi in piazza con i lavoratori è sceso anche Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle e genovese doc, che parlando in pubblico ha detto: «Questo è un punto di non ritorno. Io sono ancora più incazzato di voi. Se vengo qui sono strumentalizzato, perché voglio i voti, ma io non voglio i voti di nessuno. Io abito in questa città e il cambiamento deve partire da questa città». 

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