Terra dei fuochi. Napolitano ascolta le mamme

ROMA – In una delle terre più belle d’Italia meridionale, la vasta area situata tra le province di Caserta e Napoli , ricca di meravigliose coste e paesaggi suggestivi, è stata definita Terra dei fuochi a causa della presenza di roghi di rifiuti.

La zona sarebbe interessata da un consistente traffico di rifiuti, tra le cui attività rientrerebbe lo sversamento e l’eliminazione di materiali come copertoni o scarti di abbigliamento, provenienti soprattutto dal Nord Italia, o il recupero del rame dai cavi elettrici. Non si può fare a meno di parlare di uno dei problemi che non vede fine, del più grande avvelenamento di massa in un paese occidentale. Le mamme aderenti all’associazione “Noi genitori di tutti”, che hanno perso i propri bambini per le conseguenze del criminale inquinamento, accompagnate dal parroco Don Patriciello, sono state ricevute al Quirinale dal Capo dello Stato per chiedere “una tutela alla vita”.” Mi deve promettere che non ci abbandona”, è la richiesta di una delle mamme al Presidente Napolitano. “Si è commosso, con le lacrime agli occhi e la voce rotta dall’emozione, si è dovuto interrompere e fermare per qualche minuto quando ha ascoltato alcune mamme che hanno raccontato la propria storia”, racconta il parroco, parlando di Napolitano. Il presidente ha ascoltato “tanto, per più di un’ora. Gli abbiamo chiesto impegno soprattutto sul decreto” e in particolare “per la parte sanità. Siamo stanchi della straordinarietà vogliamo ordinarietà. Invece dell’esercito che tra due anni va via si dovrebbe cercare di rafforzare le forze dell’ordine che stanno sul territorio”; punto sul quale Napolitano avrebbe detto a Don Patriciello che «anche l’esercito in questo momento straordinario era un aiuto in più”. Il presidente – riferisce ancora il parroco – “è stato molto attento” e ha preso molti appunti. “La prescrizione contro i reati ambientali è proprio un’offesa – dice don Maurizio Patriciello, parroco anti-roghi di Caivano, al suo arrivo al Quirinale – La camorra si alimenta di miseria e povertà. Bisogna cominciare a togliere acqua alla barca della camorra per portare questa barca in secca”, lavorando per ridurre la povertà”. Il prete della Terra dei Fuochi commenta anche il decreto che porta all’arresto per chi appicca un rogo: “E’ una buona cosa ma è nato piccino piccino. E anche noi come comitato abbiamo messo insieme una quindicina di emendamenti. Ma abbiamo paura delle cose straordinarie, vogliamo che le cose procedano in modo ordinario”.  

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