‘Ndrangheta lombarda. 35 arresti coordinati dalla Boccassini

MILANO – All’alba di questa mattina, sono scattate le manette per 35 persone con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti, spaccio di stupefacenti, tra cui esponenti di spicco della ‘ndrangheta.

Giuseppe Romeo, Giuseppe Flachi, Paolo Martino, noto boss, sembra abbiano costruito una vera rete criminale territoriale. In particolare la famiglia Flachi, aveva un controllo capillare della Comasina e Bruzzano. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalla Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano, dai Carabinieri del Ros, con la collaborazione della polizia locale.
Nell’operazione sono stati sequestrati beni per due milioni di euro.
Tra i 35 arresti personaggi di spicco come Giuseppe Romeo, Giuseppe Flachi, Paolo Martino.
L’ordinanza a firmata dal Gip Giuseppe Gennari e coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto.

Le indagini
Il procuratore aggiunto I. Boccassini, afferma che Paolo Martino e Giuseppe Flachi, noti entrambi alle cronache, tranquillamente, si riunivano negli uffici di due funzionari amministrativi detti di “alto livello” degli ospedali milanesi Niguarda e Galeazzi; al momento i due dirigenti non sono indagati, però emerge che, in occasione degli incontri, il figlio del Flachi, Davide, prima di ogni incontro, ispezionava gli uffici per “bonificare” i locali.  
Nell’operazione denominata ”Redux Caposaldo” risulta che era ben consolidata la gestione di società di security che operavano con “butta-fuori” nei locali in vista della Milano notturna. Da almeno due anni un altra società di spicco era controllata; la Tnt servizio consegna pacchi e posta (ex Traco); e   sotto il giogo del pizzo erano finiti anche i furgoncini notturni di rivendita panini. La cosca, vantava una penetrazione economica su diversi livelli e settori lombardi.
È evidente che gli interessi del gruppo, erano ben oltre i cantieri già indagati di alcune opere pubbliche, che emergeva dalle precedenti inchieste di cui oggetto di interesse era lo spostamento delle terre, e smaltimento di rifiuti tossici, difatti, grazie al certosino lavoro investigativo, si è potuto ricostruire e mappare gli illeciti lombardi degli indagati.

Boss e politica
Le accurate indagini raccontano che nelle ultime elezioni regionali, il Flachi, avevano intenzione di sostenere la candidata Antonella Maiolo, (Pdl) non indagata; a dimostrazione ci sono due incontri riservati della Maiolo con Davide Flacchi e Francesco Piccolo; sempre, Davide Flachi, figlio del noto boss Giuseppe Flachi, ha partecipato a diversi cocktail elettorali organizzati da Massimiliano Buonocore, figlio di Luciano Buonocore confondatore del Pdl. Agli atti non ci sono prove di appoggi o promesse, e  nessun politico è indagato per voto di scambio.

Lele Mora
In una annotazione dei Ros, emergono rapporti tra i boss e persone della Milano By Night  tra cui Lele Mora, Costantino ex tronista e Luca Casadei, titolare della discoteca Hollywood. A quanto risulta, Paolo Martino avrebbe avuto contatti con il Mora.
Alcune telefonate tra il legale di Mora, l’avv. Luca Giuliani, (già primo avocato di Ruby-Karima el Mahroug), si riferiscono ad una gara d’appalto edilizio in cui era implicata la famiglia Mucciola.  Il boss Paolo Martino si è occupato anche della rivista “Macao”, organizzando interviste con noti giocatori di poker. Al momento Lele Mora e il Giuliani non sarebbero indagati.
Alla luce degli eventi odierni si evince che nonostante i proseliti ventennali decantati dalla Lega Nord, si può affermare che la ‘ndrangheta ha comunque ben radicato, indisturbata nel territorio lombardo.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe