Appalti Palazzo Chigi. Ai domiciliari Bisignani e Ragusa

ROMA – Sono finiti agli arresti domiciliari l’ex giornalista Luigi Bisignani e l’ex generale dei Carabinieri Antonio Ragusa, già capo dipartimento delle risorse strumentali di Palazzo Chigi.

I provvedimenti cautelari sono stati disposti dal gip Maria Paola Tomaselli su richiesta del pm Paolo Ielo nell’ambito di un’inchiesta (uno dei filoni legati alla P4 e trasferiti da Napoli a Roma per competenza territoriale) su una serie di presunte irregolarità legate all’affidamento di un appalto peri servizi informatici e di sicurezza per la Presidenza del Consiglio nel 2010. Bisignani è accusato di frode fiscale mentre nei confronti di Ragusa sono stati ipotizzati i reati di corruzione e turbativa d’asta. Gli arresti sono stati eseguiti dai militari del nucleo di polizia tributaria dellaGuardia di Finanza e dai Carabinieri del Ros.  

In tutto sono una decina gli indagati nell’inchiesta su un giro di appalti di Palazzo Chigi. Con il provvedimento è stata disposta anche una misura interdittiva per la durata di tre mesi ad operare in uffici direttivi, al manager Anselmo Galbusera, chiamato in causa come amministratore dell’azienda ‘Italgo spà. 

A svelare i rapporti poco chiari tra i diversi soggetti coinvolti è stato l`ex capo relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, anche lui accusato di turbativa d’asta dai pm romani, Paolo Ielo e Laura Condemi. In base agli accertamenti del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e del Ros dei carabinieri le fatture per operazioni inesistenti emesse da Bisignani ammontano ad oltre 250mila euro. A complicare le cose per il faccendiere è stato il ruolo giocato da una sua società, la Four Consulting.

 

Il filone che riguarda Ragusa attiene invece anche un subappalto da 117mila euro che è stato dato al genero dell’ex ufficiale dell’Arma e che secondo chi indaga non ha giustificazione. La commessa finita al centro delle indagini riguarda i servizi di informatizzazione di Palazzo Chigi. Quell’appalto venne affidato alla Selex Service management del gruppo Finmeccanica. Per i pubblici ministeri, sulla base di una mail che è stata recuperata dai server nel corso delle perquisizioni del novembre scorso, quell’affidamento lavori venne fatto su misura. Insomma – si sottolinea – prima che il bando fosse reso noto chi doveva sapere era già stato informato. 

Per questo specifico episodio è tirato in ballo il manager Sabatino Stornelli. L`inchiesta nasce dalle indagini dei pm napoletani su Finmeccanica e sulla P4, ma poi dopo l’invio delle carte a Roma gli inquirenti hanno ricostruito episodi e fatti che partono dal 2009 ed arrivano 2011. La gara da 9 milioni fu definita quando a Palazzo Chigi c`era il centrodestra con presidente Silvio Berlusconi.

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