ROMA – Protesta dell’Usb sotto al Ministero della Funzione Pubblica: al grido «contratto, contratto» un gruppo di lavoratori e sindacalisti, con trombette, bandiere e striscioni stanno manifestando sotto palazzo Vidoni.
Una loro delegazione partecipa al tavolo tra sindacati e ministro della Funzione Pubblica, ma per l’Usb si tratta di una «convocazione farsa perchè è stato già tutto deciso». In particolare, viene criticato il piano sulla mobilità, la mancata stabilizzazione dei precari e l’assenza di risorse per il rinnovo contrattuale. Sugli striscioni dei manifestanti l’appuntamento del 19 giugno per lo sciopero generale Usb.
Il gruppo di manifestanti ha inizialmente pensato di entrare nella sede ministeriale, ma le forze dell’ordine hanno impedito l’accesso e la protesta si è spostata all’angolo della strada. Successivamente i portoni di
palazzo Vidoni sono stati riaperti e le delegazioni di tutti i sindacati sono salite per la riunione. Il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, incontra i sindacati per illustrare le linee guida della riforma della Pubblica amministrazione, all’esame domani del Consiglio dei ministri. Davanti a Palazzo Vidoni, sede del ministero, è in atto una protesta dell’Usb (Unione sindacati di base), che hanno proclamato uno sciopero dei settori pubblici per il 19 giugno contro il blocco dei contratti.
Successivamente circa una trentina dei militanti dell’Usb hanno tentato di entrare nella sede del ministero, ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine che poi hanno chiuso il portone di ingresso.
“Renzi finge di parlare con i lavoratori, ma non li vuole dentro a discutere di una riforma che è contro i lavoratori stessi”, attacca Ermanno Santoro, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “La bozza di decreto prefigura infatti misure gravissime, che trasformano radicalmente la funzione della P.A., riducendola a servizio delle imprese”. “Non solo si ribadisce il blocco dei contratti e si non prevede nessuna stabilizzazione per i precari – sottolinea il dirigente USB – ma vengono cancellati i diritti di rappresentanza ed imposta una mobilità selvaggia”.
“Chiediamo agli altri sindacati di svolgere insieme a noi una forte azione di contrasto a questa controriforma – conclude Santoro – unendosi allo sciopero generale del settore pubblico, già proclamato per il prossimo 19 giugno, che l’USB mette a disposizione di tutte le organizzazioni sindacali” .