Taranto inquinata. Bimbo di 5 anni muore di tumore

TARANTO – Lorenzo, un bimbo tarantino di 5 anni malato di tumore al cervello, ha smesso di lottare e di soffrire. Ha lottato per quasi tutta la sua esistenza, da quando a soli tre mesi gli diagnosticarono un tumore al cervello. Da allora, viaggi della speranza, cure anche dolorose come la chemioterapia e ben 25 interventi.

I neurochirurghi oncologici di Firenze hanno fatto di tutto per salvargli la vita. L’Italia ha conosciuto la sua storia direttamente dalle parole di suo padre Mauro, 36 anni, dipendente della Marina Militare. Nell’agosto del 2012 Mauro partecipò ad una manifestazione ambientalista a Taranto. Portò con sé un cartello con la foto la foto di Lorenzo, con la testa fasciata, il viso consumato, gli occhi privati della vista e la scritta «Mio figlio tre anni… cancro! Quanti altri ancora?».

Mauro spiegò che all’epoca del concepimento e della nascita sua moglie lavorava al rione Tamburi, il più vicino all’industria siderurgica Ilva, «anche se nessuno potrà mai dire che ci sia un nesso di causalità tra emissioni inquinanti e la malattia di mio figlio». «È diritto di ogni bambino nato sano – disse in quell’occasione – poter crescere in salute senza essere avvelenati da un impianto industriale fuori controllo». Ieri sera Mauro ha dato l’annuncio su facebook: «Cari amici volevo avvisarvi che Lorenzino ci ha fatto uno scherzetto… ha voluto diventare un angioletto…». 

«Il coraggio di Mauro e Lorenzo – e il dolore di tutta la famiglia – sono stati un esempio per tutti noi. Hanno ambedue continuato a lottare contro il cancro fino all’ultimo. Sono stati una risposta dignitosa e forte all’indifferenza di quanti si voltano ancora dall’altra parte per convenienza, ignoranza o, peggio ancora, ignavia», commenta il presidente dell’associazione ambientalista Peacelink Alessandro Marescotti. I funerali del piccolo Lorenzo si terranno nel pomeriggio a Taranto.

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