Meridiana licenzia i lavoratori e blinda la sede per timore di ripercussioni

ROMA – Per i 1478 dipendenti delle società MeridianaFly e Meridiana Maintenance, ovvero l’intera forza lavoro del vettore, si prospetta la mobilità dal 2015. Dopo l’apertura della procedura di mobilità  la sede della compagnia area si è barricata nel vero senso della parola, fortificando la sede dell’edificio, con tanto di filo spinato e lastre d’acciaio, probabilmente per paura di ripercussioni e possibili manifestazioni di dissenso contro questa decisione.

Nel frattempo il governo, come ha spiegato  il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi,  convocherà le parti sociali, ma i sindacati sono già sul piede di guerra. «Il Governo, il ministero del Lavoro e delle Infrastrutture, convocherà l’azienda e tutti i soggetti interessati, perché è una questione che coinvolge tutti – ha detto Lupi  – cercheremo di dare il nostro supporto, il nostro aiuto affinchè la situazione possa essere affrontata». Difatti questo licenziamento di massa non trova alcuna giustificazione e che indica non già la prospettiva della ristrutturazione aziendale ma della chiusura definitiva  per un vettore strategico per la Sardegna.  I sindacati sono sul piede di guerra, mentre alcuni chiedono addirittura l’intervento  dell’Aga Khan per scongiurare la chiusura di questo settore importantissimo per l’isola. Indubbio che la vicenda rappresenta una vera e propria accelerazione di un progetto, che senza troppi giri di parole, volge alla distruzione di un’azienda storica del trasporto aereo e del suo capitale umano e professionale. Intanto l’USB ha  indetto delle assemblee a Cagliari  il 19 settembre, il 23 a Milano Malpensa e il 25 a Verona, insieme alle sigle sindacali che finora hanno tentato di ostacolare l’obiettivo della Meridiana.

Condividi sui social

Articoli correlati