Caso Yara, Bossetti resta in carcere. Ricorso ancora respinto

BERGAMO – Dopo il gip di Bergamo e il tribunale del Riesame (e in attesa che quest’ultimo si esprima sulla seconda istanza presentata dai legali di Giuseppe Bossetti) la Corte di Cassazione conferma: l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, arrestato a giugno, deve restare in carcere.

I giudici della Prima sezione penale dopo tre ore e mezza di camera di consiglio hanno accolto la richiesta del procuratore generale della Cassazione Oscar Cedrangolo. Bossetti è stato anche condannato a pagare le spese processuali.Per l’avvocato dell’uomo  Claudio Salvagni però nella giornata negativa c’è un aspetto importante a cui aggrapparsi, si tratta della fondamentale questione delle tracce biologiche trovate e analizzate dal Ris sui leggins di Yara, gli accertamenti sul Dna che hanno condotto a Bossetti. Nella requisitoria di questa mattina infatti proprio il pg Cedrangolo, secondo quanto riferito dall’avvocato Salvagni, ha giudicato condivisibile in punto di diritto l’eccezione della difesa riguardo all’inutilizzabilità di quegli accertamenti. Per questo dopo il verdetto della Prima sezione penale della Cassazione, Salvagni si dice curioso di leggere le motivazioni. “Un atto irripetibile come gli accertamenti sulle tracce biologiche trovate sui leggins” dice l’avvocato “va svolto a nostro giudizio con i crismi di una procedura irripetibile. Invece la Procura di Bergamo ha agito come se si trattasse di un atto ripetibile, questo è un punto fondamentale sul quale quello che scriveranno i giudici della Cassazione farà giurisprudenza”.Anche se la decisione di oggi della  Cassazione ha riguardato soltanto la sussistenza o meno di esigenze cautelari per Bossetti, le motivazioni dei giudici potrebbero avere un impatto importante sugli sviluppi futuri del procedimento. Proprio sulla traccia di Dna infatti si fonda uno dei cardini della linea difensiva fin qui portata avanti dall’avvocato Salvagni. Una traccia mista (Yara-ignoto 1) che dice come il Dna nucleare trovato sugli indumenti della ragazzina corrisponda a quello di Bossetti non così però il Dna mitocondriale, un dubbio che per la difesa di Bossetti è sufficiente per arrivare alla scarcerazione dell’uomo. Intanto però il muratore accusato dell’omicidio di Yara resta in carcere e il suo avvocato dovrebbe incontrarlo tra venerdì e sabato.

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