Caso Ruby. Sequestrati gli effetti personali. “Giovedì sarò da Santoro ad Annozero”

ROMA – “Ci sono tante oche e ochette che passano nella casa di Berlusconi, magari lo possono fregare.

Ma come si dice, sul marciapiede c’è posto per tutte”. Questa è una delle frasi rilasciate da  Karima El Mahroug, alias Ruby Rubacuori durante l’intervista apparsa su Repubblica. Insomma la marocchina maggiorenne da un giorno tenta di giustificare la passione, o meglio il “vizietto” del  Presidente del Consiglio che – secondo quanto vuole far credere – sarebbe stato in buona fede.  Dimentica però che il Cavaliere è la quarta carica dello Stato e quindi un personaggio che dovrebbe incarnare un’etica istituzionale degna del ruolo che svolge. E Ruby si scorda pure che all’epoca dei fatti era una minorenne, quindi persona che dovrebbe ricevere una tutela particolare. Ma il suo nome già dal 2009 era entrato a pieno titolo negli atti dell’inchiesta sulla prostituzione d’alto borgo milanese. Alla faccia del suo sogno nel cassetto, cioè quello di entrare nei Carabinieri – come  lei stessa confida nell’intervista – visto che è pure accusata di furto per aver sottratto alla sua amica 3mila euro.  

Intanto è stata diffusa la notizia di una perquisizione, avvenuta giovedì scorso da parte degli uomini dell’Arma, nell”Istituto Kinderheim di Sant’Ilario, la sua ex casa-famiglia. Abiti e scarpe firmate, fotografie e chissà quant’altro è stato rinvenuto nell’abitazione dove Karima avrebbe dovuto ritrovare la dovuta serenità. Ma, al contrario,  il materiale posto sotto sequestro  la dice lunga sul tenore di vita che accompagnava Ruby, cresciuta un po’ troppo in fretta per la sua giovane età.  Ma è possibile che nessuno in questi due anni nessuno abbia mai preso veramente in considerazione che la giovane Ruby era una minorenne?

A quanto pare no. Tuttavia sarà lei stessa a dare la sua versione dei fatti domani. E lo farà in grande stile direttamente dai microfoni di una delle trasmissioni più seguite e discusse: Annozero.  Almeno questo è quanto ha lei stessa dichiarato in un’intervista a Libero. “Andrò gratis e non mi interessa chi saranno gli altri ospiti”, ha detto Ruby. Insomma la giovane vuole togliersi di dosso “l’immagine di zoccoletta” che gli ha  affibbiato la stampa, e riconquistarsi il ruolo perduto, di una ragazza con una vita normale. Dice anche di essere impegnata alla stesura di un libro con la casa editrice Chiarelettere assieme ad un giornalista di Panorama, Giacomo Amadori, il quale però smentisce categoricamente.

Questa rimane comunque una vicenda sotto molti aspetti inquietante. Non solo per il coinvolgimento di una ragazzina minorenne alla ricerca di una facile guadagno, ma soprattutto per quelle persone che gli sono state intorno, che l’hanno conosciuta, che l’hanno frequentata o magari invitata alle feste  a esibirsi come ragazza immagine. Per coloro che l’hanno sfruttata per la sua appariscente bellezza, facendola entrare  in un mondo più grande di lei: quello della prostituzione, quello dei facili guadagni, quello dove la dignità esiste solo quando sfoderi il portafoglio zeppo di quattrini. Altrimenti sei il nulla.

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