Sicilia. Notte di fuoco a Gela, incendiate 9 auto

Crocetta:”ora  basta, la  città non può tornare indietro”

PALERMO – Il presidente Crocetta si dice allarmato per il gravissimo  episodio accaduto stanotte a Gela. In tre diversi incendi sono state bruciate 9  autovetture che hanno fatto correre seri rischi agli abitanti di uno stabile e  due carabinieri sono rimasti intossicati.  “La città, – dice apertamente il  presidente – , non può tornare indietro. A Gela in questi anni è stato fatto un  lavoro incredibile che ha mobilitato magistratura, forze dell’ordine,  imprenditori, uniti  per sconfiggere il racket. C’è stato, nel corso degli  anni, un calo degli incedi notturni ma l’episodio di stanotte rischia di  suscitare allarme nella popolazione e preoccupazione sopratutto per  l’avvicinarsi della prossima campagna elettorale per le elezioni del sindaco e  del consiglio comunale. Violenza cieca e irrazionale? – continua il presidente  – , oppure si annunzia alla grande la ripresa di episodi di violenza? O ancora,  si tratta di un tentativo di destabilizzare la campagna elettorale? Qualunque  siano le motivazioni, – aggiunge Crocetta – si rimane sbigottiti di fronte alla  gravità di episodi del genere, che non possono essere assolutamente tollerati.  Ho contattato immediatamente le forze dell’ordine, la prefettura, il presidente  dell’associazione antiracket, Caponetti e l’amministrazione comunale, per  esprimere la mia solidarietà, ma occorre intensificare il presidio sul  territorio. A Gela c’è sempre  una base di disagio sociale che potenzialmente  può produrre violenza. La storia della città d’altra parte parla chiaro, nei  primi anni ’80 si cominciò con episodi di ragazzini che incendiavano le auto e  dopo un po’ si cominciò a sparare, perchè quei ragazzini vennero aggregati da  Cosa nostra e Stidda. In città è ancora viva la memoria di quegli anni  terribili, poi è iniziato un percorso nuovo, civile, che ha portato alle  denunce, agli arresti dei rappresentanti della mafia e degli uomini “che  contano”. La vigilanza democratica però non può essere annientata. Dobbiamo  capire se i fatti di stanotte sono episodi isolati, oppure segnano  un’inversione di tendenza rispetto a una mafia che negli ultimi tempi, anche a  Gela, ha scelto un profilo affaristico rispetto a quello immediatamente  criminale. Sono convinto che magistratura e forze dell’ordine sapranno  sconfiggere la violenza, ma occorre un ruolo più forte della società civile che  deve continuare a ribellarsi, a denunciare e riferire alle autorità. Chi ha  visto parli, è impossibile che avvengano certi episodi e nessuno abbia visto  nulla. Si denunci, anche in modo anonimo, ma la città non può tollerare che si  torni indietro sul piano della legalità e della sicurezza dei cittadini. Mi  recherò a Gela – conclude Crocetta – per fare il punto della situazione con le  autorità a con l’associazione antiracket, per cercare di comprendere cosa si  agiti in questo momento e soprattutto cercare di dare una risposta complessiva  e sistemica ai fenomeni criminali in atto. Gela non può e non vuole tornare  indietro”.

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