Trani, crac case di cura. Arresto per il senatore Azzollini

ROMA –  Sono dieci gli arresti effettuati oggi nell’ambito dell’inchiesta relativa al crac di 500 milioni delle case di cura Divina Provvidenza, a Bisceglie, con sedi anche a Potenza e Foggia. Tre persone sono finite in carcere le altre sette ai domiciliari, tutte accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati.

Tra questi  ci sarebbe anche il senatore di Ncd Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio. La richiesta è già stata notificata in Parlamento.  Sempre tra queste  dieci persone arrestate ci sarebbero anche due suore “massime responsabili della Congregazione delle Ancelle”, che si trovano ora ai domiciliari. Tra gli altri arrestati ci sono poi un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dell’Ente. Gli indagati sono in tutto 25 e tra loro compaiono professionisti, ex amministratori della Cdp e politici locali, tutti coinvolti in vari episodi di dissipazione e distrazione di risorse dell’Ente. Gli arresti sono stati  eseguiti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, su richiesta della locale Procura della Repubblica. 

Sempre nell’ambito di questa inchiesta i finanzieri hanno sequestrato la somma di 32 milioni di euro circa e un immobile destinato a una clinica privata a Guidonia (Roma) e appartenente all’ente ecclesiastico ‘Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza’.

Il Senatore Azzollini, secondo quanto è dato sapere, dovrebbe sospendere momentaneamente la sua funzione di presidente della commissione Bilancio del Senato, almeno fino a quando la Giunta per le autorizzazioni e le immunità non avrà valutato le carte con cui la Procura di Trani ne chiede l’arresto. “La pendenza di procedimento penale per un ”crac”, ha  spiegato chi è vicino all’esponente Ap (Ncd-Udc), rende opportuno per ora non presiedere ai lavori della commissione Bilancio che, tra le altre cose, in questi giorni è chiamata ad esprimere pareri delicato come quello sul ddl ”Buona scuola”. A fare le veci di Azzolini sarà dunque uno dei due vice presidenti della commissione che sono Gian Carlo Sangalli (Pd) e Barbara Lezzi (M5s). 

Immediato è arrivato il commento lapidario di Luigi di Maio: “Emessa un’altra richiesta d’arresto per un senatore della maggioranza di Renzi. È il Senatore di Ncd Azzolini, Presidente della Commissione Bilancio.  Il Senato voti subito l’autorizzazione all’arresto e lo consegni alla giustizia, altrimenti si rischia l’inquinamento delle prove, l’occultamento di documenti o addirittura la fuga (motivo per cui si chiede di solito l’arresto preventivo). Gli elettori onesti del Pd hanno tutta la mia comprensione per il momento drammatico che stanno vivendo. Votavano Pd pensando che fosse ancora il detentore della questione morale. Il vostro partito è passato da Berlinguer a Mafia Capitale.  Ora basta. Uniamoci nella battaglia per la legalità in questo Paese. Siamo gli unici non coinvolti.”

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